Roma, 4 dicembre - N.R. - Ieri in moltissime carceri italiane i detenuti hanno protestato digiunando o autoconsegnandosi nelle celle contro la proposta governativa di emanare una amnestia ristretta che esclude tutta la popolazione carceraria. I detenuti vogliono richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla macroscopica disuguaglianza di trattamento tra coloro che vengono giudicati con il vecchio codice e coloro che vengono giudicati con il nuovo codice. I detenuti chiedono che venga introdotto un indulto proporzionale, che preveda cioè la diminuzione di un terzo di pena parificando le condanne già passate in giudicato a quelle comminate con la nuova procedura.
Durante la manifestazione di ieri alcuni parlamentari si sono recati in vari istituti per solidarizzare con i detenuti.
A Padova il deputato radicale Emilio Vesce con Maria Grazia Lucchiari, a Rebibbia il deputato verde arcobaleno Franco Russo con Della Passarelli, a Milano il senatore radicale Strik Lievers con Maddalena Traversi, a Catania il deputato DC Enzo Nicotra.
Nel corso di questi incontri è stato sottolineato dai detenuti che l'amnistia non può essere separata dall'indulto e che, secondo un principio riconosciuto e basilare della nostra civiltà giuridica, le pene più favorevoli al reo devono essere applicate.
I deputati Emilio Vesce e Franco Russo, che da tempo portano avanti questa battaglia di giustizia, hanno affermato: "non è possibile adottare il sistema di due pesi e due misure: occorre che la legge ripristini il principio dell'eguaglianza dei cittadini. E questo non solo per i detenuti comuni che oggi chiedono l'indulto, ma anche e soprattutto per i detenuti politici, che grazie alla legislazione d'emergenza sono stati gravati da un surplus di pena."
Emilio Vesce e Franco Russo hanno inoltre concordato con i detenuti di Rebibbia un incontro che si terrà il 12 dicembre nel carcere penale di Via Bartolo Longo a Roma tra membri delle commissioni giustizia camera e senato e i detenuti stessi.