Il Salvagente, 16 febbraio 1995
Emma Bonino non perde tempo. Da poco insediata nella sua nuova funzione di Commissario dell'Unione europea alla tutela dei consumatori, la Bonino si mette a disposizione delle associazioni dei consumatori italiane per confrontare idee e propositi per il futuro. Succede a Roma, pochi giorni fa, e nel corso di alcune ore di confronto viene messa parecchia carne al fuoco.
Intanto, viene fatta molta chiarezza sulle non molte risorse disponibili. Ma, pur nella limitatezza del bilancio stanziato per la protezione dei consumatori in Europa (20 milioni d Ecu pari a 40 miliardi da dividere tra 15 Paesi) e nella ancor più grave insufficienza di personale (appena 60 persone a disposizione del servizio), il commissario ci tiene a dare un'impronta nuova al sua dicastero e a contribuire ad affermare concretamente i diritti dei consumatori sanciti dal trattato di Maastricht. Anzi, i consumatori organizzati devono essere una vera e propria lobby capace di intervenire nel modo e nel momento giusto per garantire una sempre migliore tutela dei cittadini-utenti. Innanzitutto, la Bonino propone, e confida in una favorevole predisposizione del Parlamento europeo, affinché l'attuale servizio consumatori diventi entro l'anno una vera e propria Direzione generale beneficiando, in tal modo, di maggiori risorse finanziarie e umane per il programma 1996-98. Ma il chiodo fisso del commissario è l'info
rmazione.
"Il Parlamento europeo produce molte direttive, spesso molto precise e dettagliate. Ma quanti cittadini le conoscono? E quanti le usano?" La domanda non è retorica. In effetti, colpisce la sproporzione tra l'intensa attività del Parlamento e l'ancora scarsa informazione che giunge ai consumatori. Occorre allora una grande campagna di informazione che arrivi ai consumatori attraverso svariati media, in testa ovviamente quello televisivo, e occorre favorire la comunicazione tra le stesse associazioni e gli organismi consultivi esistenti a livello nazionale.
Intanto, però, bisogna favorire un accesso agevole e snello alla giustizia da parte dei consumatori. La Bonino pensa a un'azione esemplare che consenta, attraverso una semplice procedura, al cittadino-utente, di ottenere un giusto indennizzo qualora ne abbia diritto. La formula proposta dal commissario dovrebbe assomigliare alla procedura di conciliazione usata tra automobilisti e riconosciuta dalle assicurazioni.
"La mia idea - dice la Bonino - è individuare un modulo che preveda ad esempio degli sconti da applicare a canoni e tariffe di cui possano usufruire coloro che incappino nell'interruzione o nella fornitura inadeguata di un servizio". E i servizi a cui si riferisce il commissario sono proprio quelli nei confronti dei quali il consumatore spesso si sente indifeso e impotente: quelli primari come la gestione dell'acqua, del telefono, dell'elettricità, della sanità ecc. Insomma, nessuno si attende miracoli, ma se il buon giorno si vede dal mattino...