I RAPPORTI TRA MAFIA E POLITICA SONO PURTROPPO UNA COSA SERIA E DRAMMATICA:QUESTA STORIA SERVE SOLO A SOLLEVARE POLVERONI."Roma, 11 dicembre -N.R.- Peppino Calderisi, attualmente capogruppo Federalista Europeo, tesoriere del Partito Radicale nel 1986, quando, secondo il 'pentito' Francesco Marino Mannoia sarebbero pervenuti al Pr i ' soldi della mafia' ha precisato:
"La cosa più scandalosa è il credito che alcuni mezzi di informazione danno alle affermazioni di Mannoia sul PR.
I rapporti e le commistioni tra mafia e politica sono, purtroppo, una cosa seria e drammatica. Accreditare come 'rivelatrici' su tali rapporti e commistioni le affermazioni di Mannoia su presunte iscrizioni di mafiosi al PR è semplicemente ridicolo e serve solo a sollevare polveroni.
Paolo Vigevano ha già puntualmente ricordato tutti i dati relativi alla campagna per i 10 mila iscritti del 1986-87. In quel periodo ricoprivo io la carica di tesoriere. Tutte le iscrizioni e le contribuzioni venivano rese note addirittura con cadenza giornaliera, a partire dalle iscrizioni di Piromalli e Andraous.
Fu proprio quello 'scandalo', lo scandalo di un partito che per statuto non può rifiutare ad alcuno l'iscrizone, a far decollare la campagna dei 10 mila iscritti.
Vale la pena di ricordare alcuni dati.
Da Palermo giunsero 450 iscrizioni o contributi di cui 40 dal carcere dell'Ucciardone, per complessivi 70 milioni di lire. I versamenti, quasi tutti di 150 mila lire o al massimo di 300 mila lire, furono effettuati tramite vaglia o conti correnti postali tutti nominativi. Ma a nome delle persone indicate da Mannoia non venne una lira. Bene ha fatto Vigevano ad annunciare che intraprenderà tutte le iniziative giudiziarie necessarie a tutela del PR, contro la violazione del segreto istruttorio e anche contro chi si fosse indebitamente appropriato delle somme che erano destinate al PR."