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Agora' Agora - 14 dicembre 1989
VERDI: TESTA, PANEBIANCO E BETTINI A RADIO RADICALE: IL MONDO VERDE E IL RETORICO RIFIUTO DI CHIAMARSI 'PARTITO'.
"LA PROPOSTA DI PANNELLA MERITA UNA SERIA RIFLESSIONE."

Roma, 14 dicembre -N.R.- Riportiamo le interviste, rilasciate a Radio Radicale, di Chicco Testa, Angelo Panebianco e Virginio Bettini sulla crisi del mondo verde e sulle affermazioni di Marco Pannella a questo riguardo.

CHICCO TESTA

"Sono d'accordo con la posizione di Pannella: a questo punto, tutta la fraseologia antipartito usata dai verdi serve solo a mascherare un grande stato confusionale. La scelta di darsi regole chiare, costituendosi in partito può forse aiutare a risolvere i problemi. C'è innanzitutto la questione dell'affidabilità del soggetto verde: vorrei sapere se i verdi hanno intenzione e interesse ad avere degli interlocutori, a stabilire degli accordi programmatici, e se c'è qualcuno tra i verdi in grado di garantire questi accordi oppure se, al contrario chi, come me cerca di avere un rapporto politico e progettuale con i verdi, continuerà ad essere esposto a cambi di programma, di impostazione, di dirigenza, di linea strategica. Sono anche stupito da quel che è successo rispetto al PCI: l'attenzione alle tematiche ambientali e l'offerta di collaborazione di Occhetto hanno avuto in risposta una gara a chi, tra i verdi, prendeva meglio le distanze dal PCI. La logica da cui è governato il soggetto verde, se pure c'è, mi

risulta incomprensibile, e vedo il rischio di un grave isolamento politico di questo soggetto.

Per quel che mi riguarda proporrò un allentamento dei rapporti, non tanto con i singoli verdi, quanto con questo soggetto che non è in grado di essere un interlocutore affidabile."

ANGELO PANEBIANCO

"Il rifiuto dell'etichetta di 'partito' fa parte della fastidiosa retorica propria di tutti i nuovi gruppi politici, che, pur vivendo al proprio interno tutte le dinamiche tipiche dei partiti, non se ne danno le regole, preferendo - chissà perchè - qualificarsi come 'movimento'. Il cosiddetto movimento verde è a tutti gli effetti un partito politico, visto che partecipa con proprie liste alle competizioni elettorali - e questo mi pare l'unico discrimine serio tra partiti e altri soggetti politici. Infatti le decisioni prese dalla decima assemblea delle Liste Verdi sono state assunte in funzione della scadenza elettorale di primavera e del problema della formazione delle liste. La realtà è che il mondo verde è talmente composito, e manca a tal punto di una identità culturale prima ancora che politica, che non può permettersi di discutere seriamente delle scelte di fondo, limitandosi ad aggrapparsi ad alcuni obiettivi comuni più o meno simbolici. Se tra i verdi si aprisse un confronto franco e approfondito, fi

nirebbero per dividersi ferocemente."

VIRGINIO BETTINI

"Quella di Pannella è una provocazione molto lucida. La formula organizzativa delle Liste Verdi ha dimostrato ormai tutti i suoi gravi limiti, e non è in grado di evitare ai verdi nessuno dei difetti dei partiti tradizionali: il doppio gioco, il ricatto, i tranelli, la mediazione ad oltranza, i capovolgimenti di fronte, la lobby degli assessori. Io non ho ancora rinunciato al sogno che pur da questa dimensione 'magmatica' venga qualcosa di nuovo e positivo. Ma la proposta di Marco Pannella può e deve far nascere una riflessione seria. Il Partito Radicale ha in tutta la sua storia lottato per proporre un modello di partito 'altro' rispetto alla partitocrazia italiana. Alla sua esperienza e proposta politica, anche sul fronte ambientale, il mondo verde continua ad attingere a piene mani, salvo poi negarlo e rimuoverlo. Il Partito Radicale e il suo modo di far politica fanno parte della storia del mondo verde ed è ora che con la storia si facciano i conti."

 
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