Roma, 14 dicembre -N.R.- Peppino calderisi, capogruppo federalista europeo, ha dichiarato:
"Il cosidetto maxiemendamento della maggioranza prevede nuove e maggiori spese non già per 500 miliardi (come era stato detto nei giorni scorsi) ma in realtà per 700 miliardi nel 1990, 1.350 miliardi per il 1991 e 1.450 miliardi per il 1992. Tali spese sono coperte con fondi negativi recanti nuove e maggiori entrate che rimangono per lo più del tutto imprecisate e generiche.
Nel merito questo maxiemendamento risulta sostanzialmente la sommatoria e l'accozzaglia di una serie di esigenze (alcune certamente reali, altre molto poco commendevoli) o addirittura di microesigenze caldeggiate dai vari settori della maggioranza o dai vari partiti trasversali del Parlamento. Nel complesso non costituiscono alcun disegno di un qualche rilievo.
Quel che è certo è che le spese subiranno ancora un altro incremento.
Chiedere al Senato una nuova lettura della finanziaria poteva essere giustificato solo al fine di affrontare i nodi di fondo della manovra del Governo, cioè la sua inadeguatezza qualitativa e la sua insufficienza quantitativa. Non trova invece giustificazione una nuova lettura per modifiche della natura di quelle previste dal maxiemendamento della Commissione che addirittura aumentano le spese.
Per queste ragioni i radicali proporranno un subemendamento : sopprimere tutte le nuove e maggiori voci di spesa del maxiemendamento mantenendo invece i fondi negativi al fine di ridurre il saldo netto da finanziare."