IL TESTO DELLA LETTERA.VESCE CHIEDE CHE L'INCONTRO AVVENGA AL PIU' PRESTO.
Roma, 19 dicembre -N.R.- Con la seguente lettera indirizzata ai parlamentari delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato i detenuti di Rebibbia chiedono un incontro per illustrare i guasti lasciati in eredità dal vecchio Codice di Procedura Penale, guasti ai quali chiedono si ponga rimedio.
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"Onorevoli Deputati, innanzitutto desideriamo ringraziarvi per aver recepito il nostro problema di equità con le Vostre concrete proposte di indulto. Come ben potete immaginare, tutti noi Vi aspettavamo il giorno 12 u.s. per potervi illustrare quali sono i guasti lasciati in eredità dal vecchio Codice di Procedura Penale ed ai quali chiediamo che si ponga rimedio. Altra cosa alla quale chiediamo che venga posto rimedio è la disparità di trattamento tra vecchi e nuovi imputati venutasi a creare con l'entrata in vigore del Nuovo Codice. Noi sappiamo che voi non ignorate queste realtà, ma riteniamo che la voce di chi le soffre in prima persona sia diversa dalla Vostra pur illuminata conoscenza di questi problemi. Inutile dirvi quanto siamo rimasti delusi, come tutti i detenuti d'Italia, del fatto che la riunione del giorno 12 c.m. non abbia potuto aver luogo a causa dei Vostri impegni parlamentari. Naturalmente lo comprendiamo e confidiamo di avervi qui a Rebibbia nella prima decade di gennaio, in occasione del
la ripresa dell'iter parlamentare dell'indulto."
(Gruppo di Studio per l'Indulto Casa di reclusione di Rebibbia - Via Bartolo Longo, 72 - 00156 Roma)
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Emilio Vesce, deputato radicale, membro della commissione Giustizia, su questa vicenda ha affermato: "Sono convinto che i colleghi delle commissioni Giustizia della Camera e del Senato accetteranno di incontrare i detenuti di Rebibbia. Del resto già il precedente appuntamento fissato per il 12 dicembre, saltato a causa dell'intensificarsi dei lavori parlamentari, aveva trovato molti consensi. Legiferare su una materia così controversa non è agevole, è necessario quindi rafforzare il confronto con quelle parti della società interessate, in questo caso i detenuti."