(dall'inviato Francesco Cerri)(ANSA) Strasburgo, 18 feb. - L'italiana Emma Bonino, l'inglese Neil Kinnok "il rosso" e la tedesca Monica Wulf Mathies: per molti eurodeputati sono queste le tre "stelle" nascenti della nuova Commissione europea, la "Santer 1".
In chiusura della prima plenaria di Strasburgo cui abbiano partecipato i nuovi commissari, rispondendo a interpellanze o illustrando iniziative legislative, il tam-tam del parlamento indica in questi tre nomi le grandi speranze del "governo" in carica da un mese, che guiderà l'UE fino al 2000.
Sulla commissaria italiana i pareri sono tutti positivi: "sarà la grande sorpresa della nuova commissione", ha detto all'associazione della stampa parlamentare europea (AJPE) il presidente dell'Europarlamento, il tedesco Klaus Haensch. L'esordio dell'ex parlamentare radicale in plenaria è avvenuto questa settimana sulla più scivolosa delle sue tre competenze ministeriali - con aiuto umanitario e consumatori - la pesca, un settore di cui Emma Bonino aveva confessato un mese fa di "non sapere nulla": ma a Strasburgo davanti al fuoco di fila delle domande dei deputati provenienti dalle aree in cui la pesca è ancora una risorsa vitale, la commissaria ha risposto con "competenza, concisione ed eleganza" - come ha detto Monica Baldi di "Forza Italia" - sulla spinosa questione della "guerra degli ippoglossi" groenlandesi (una specie di merluzzo) contro il Canada, conquistando il più lungo applauso dell'aula.
Come il capogruppo dei verdi Alex Langer molti eurodeputati salutano "la tenacia, la credibilità politica e la freschezza" della commissaria italiana, un personaggio atipico nel governo dell'eurocrazia.
Ad accrescere la sua visibilità nell'esecutivo presieduto da Jacques Santer dovrebbe contribuire inoltre il portafoglio all'aiuto umanitario che "farà di Emma Bonino - prevede un deputato portoghese - il "simbolo dell'UE" nelle future grandi crisi mondiali.
Un altro veterano della scena parlamentare, l'ex leader laburista Neil Kinnock, uno dei politici più popolari a Londra e nella famiglia euro-socialista, viene al secondo posto nel gradimento dell'assemblea di Strasburgo: "E' perfetto nelle procedure parlamentari, dimostra competenza, forte capacità di comunicazione, e inoltre beneficierà dell'importanza crescente dei laburisti nell'UE" dice il Segretario generale del parlamento Enrico Vinci. Nel nuovo esecutivo Kinnock, responsabile dei trasporti e delle multimiliardarie "grandi reti transeuropee", appare come il leader naturale della forte maggioranza relativa socialista (nove commissari su 20). A Strasburgo può contare sull'appoggio del gruppo socialista, primo con 221 seggi su 626 e controllato dai 63 eurodeputati del Labour Party.