Roma, 27 Dicembre 1989 (NR) - Marco Pannella, Presidente del Consiglio Federale del PR, ha dichiarato:
"Le ultime ore stanno portando a novita' preoccupanti del caso rumeno. La forza politica cui il gruppo dirigente attuale, ex-cesauschiano, si appoggia con sempre maggior rigore é quella dell'esercito. Le esecuzioni che sembra siano avvenute e in corso di attuazione sono o sembrano essere di pretto stampo comunista, nella concezione e nella realizzazione.
Il Partito Radicale, nonviolento, liberaldemocratico, federalista e antinazionalista non meno che antimilitarista, transnazionale e transpartito, deve ricordare - non di rado innanzitutto a se stesso - che la sua esistenza e la sua risposta ai tragici problemi della nostra epoca sono e devono essere anche radicati in Romania, devono essere anche rumeni, ungheresi, jugoslavi, cecoslovacchi, russi.
Per due decenni almeno i radicali del PR hanno costituito l'unico partito "occidentale" che ha con la sua attività militante nei paesi del centro e dell'est d'Europa nello stesso tempo denunciato e tentato di colpire i regimi del socialismo reale e la complicità dei paesi di democrazia reale con loro. Per questo il PR è in pericolo.
La democrazia reale, partitocratica e antidemocratica, per tanti versi inquinata dalla guerra e dalla convivenza con il socialismo reale, produce un soffocamento inaudito dei diritti e delle libertà in Italia. E, nello stesso tempo, sta ferendo a morte il progetto degli Stati Uniti d'Europa, in una CEE dove il Parlamento ha ormai meno poteri di quanti non ne abbia quello russo o quelli dell'Est europeo. Il partito radicale trasnazionale, transpartitico, federalista, nonviolento, liberaldemocratico nella concezione del diritto e delle procedure politiche è la risposta sempre più necessaria ed urgente anche per l'Est europeo.