Roma, 29 dicembre - N.R. - Evghenia Debranskaja e altri radicali sovietici manifestano oggi, alle 15 (ora di Mosca), sulla piazza Rossa, per protestare contro l'ingiunzione al pagamento di 3.000 rubli per tre manifestazioni non autorizzate effettuate nei mesi scorsi (per la legalità e l'informazione in Occidente, per l'anniversario dei massacri di Brasov in Romania, per l'anniversario della occupazione dell'Afghanistan).
Il pagamento della multa è considerato necessario dalle autorità sovietiche per concedere a Evghenia Debranskaja l'autorizzazione a recarsi in Italia dove, a Roma, dal 2 al 7 gennaio, si svolge il Consiglio Federale del Partito Radicale, di cui lei è membro eletto con il maggior numero di voti.
Evghenia Debrianskaja ha esposto le ragioni dell'azione sulla piazza Rossa in un documento in cui si legge tra l'altro: "Delle tre manifestazioni per cui sono stata condannata ad una multa di 3.000 rubli, due erano dirette contro fatti della nostra realtà passata o presente che ora sono criticati ufficialmente. Gorbaciov, ad esempio, ha concordato con i mutamenti intervenuti recentemente in Romania, ma -a parer mio- non era daccordo con la caduta di Ceausescu. Si potrebbe credere alla sincerità delle sue dichiarazioni se ad esse seguissero la cancellazione delle multe e dei processi per la manifestazione del 15 novembre per la Romania.
L'aspetto amorale della politica del Cremlino è che essa è stata diretta all'appoggio dei suoi satelliti stalinisti finchè questo era possibile. Così è stato per la Cecoslovacchia, la Repubblica democratica tedesca, la Polonia, la Bulgaria e, fino all'ultimo, la Romania. La verità degli ultimi annunci di Gorbaciov non sarà certa finchè non saranno riabilitati i partecipanti alle manifestazioni contro la occupazione della Cecoslovacchia e dell'Afghanistan e ai movimenti di liberazione nazionale. Ma noi dobbiamo confrontarci con l'abitudine di Gorbaciov a non far seguire alle parole i fatti."