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Cicciomessere Roberto - 5 gennaio 1990
PCI-PR : DICHIARAZIONE DI WILLER BORDON, DEPUTATO COMUNISTA, A PROPOSITO DEL COMUNICATO DELLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE NAZIONALE DI GARANZIA SU ISCRIZIONE A PCI E PR.

E' probabilmente del tutto casuale che il giorno dopo il puntuale e molto apprezzato intervento di Achille Occhetto al Consiglio Federale del Partito Radicale la presidenza della Commissione Nazionale di Garanzia abbia sentito il bisogno di rispolverare una questione formale che si sperava morta e sepolta.

Con grande rispetto per tale organismo sento il bisogno di dire chwe meglio forse sarebbe stato che nel pieno di un dibattito congressuale così vivace ci si occupasse di coloro, e purtroppo pare che ce ne siano parecchi, che subordinano il ritiro della tessera del Partito Conmunista per il "90 alla vittoria di questa o quella mozione congressuale, brandendo un' adesione che dovrebbe essere tutta ideale e politica come un randello per il dibattito interno, avendo con ciò una concezione assai singolare della discussione e della democrazia.

Per parte mia sento unicamente il bisogno di riproporre quanto ho già più volte avuto modo di dire: che il mio atto di adesione anche al Pr era ed è motivato dall' aver visto in quel partito le stesse esigenze di rimessa in discussione di un modo vecchio e datato del fare politica, già presenti ed oggi così fortemente rilanciati nel nuovo Partito Comunista di Occhetto.

Erano dunque questi i temi che ponevo al centro della mia iniziativa: di un nuovo ordine internazionale, dello sblocco del sistema politico italiano, della denuncia e dell' ingerenza pacifica nei confronti dei Paesi dell' Est e della critica alla democrazia reale nei Paesi occidentali.

Ma oggi, dopo il ben più clamoroso atto, e così fecondo, di Achille Occhetto, tutto questo non solo è consegnato alla normale cronaca, ma, per altri versi, permette di situare, di ricollocare, su di un orizzonte ben più avanzato e più compiuto quelle che allora erano solo linee di possibili progetti e che oggi invece sono proposte poilitiche vere e proprie.

Non ho a suo tempo, pur avendo versato la quota, ritirato formalmente la tessera proprio per non dare pretesti a quanti avrebbero voluto affrontare disciplinarmente, e non politicamente, le questioni che sollevavo: pur ritenendo che già oggi, con l'attuale statuto del Pci, nulla potrebbe vietare l' adesione a questo Partito Radicale, non essendo concorrente nazionale, ma prima parte di un' internazionale federalista.

Ciononostante il ripetersi ancora di equivoci di questo tipo mi fa ritenere matura la proposta che al Congresso di Bologna sia non solo definitivanmente cancellato nel nuovo statuto il centralismo democratico, ma anche il vincolo della non appartenenza rispetto a forme politiche quali quelle che il Partito Radicale transnazionale e transpartitico vuole rappresentare.

Roma, 5 gennaio 1989

 
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