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Agora' Agora - 10 gennaio 1990
PANNELLA E STANZANI RIFIUTANO DI ANDARE A "ITALIA DOMANDA" DI GIANNI LETTA, RESPONSABILE DI UNA POLITICA FORSE PEGGIORE DI QUELLA DI AGNES E CONSORTI, CUI HA RIDOTTO IL GRUPPO FININVEST.

Roma, 10 gennaio 1990 (N.R.) - Il PR comunica:

"Gianni Letta ha invitato il Segretario del PR Sergio Stanzani e il Presidente del CF Marco Pannella a partecipare venerdi alla registrazione della sua trasmissione: "Italia Domanda".

Stanzani e Pannella non hanno accettato l'invito. Gianni Letta, dalla sua assunzione di responsabilità alla Fininvest, ha progressivamente assicurato criteri di disinformazione, di discriminazione, di ostracismo, di soffocante appiattimento su posizioni conformiste e ossequio al potere che, dalle emissioni e dai settori di sua diretta pertinenza e responsabilità hanno finito per marcare l'intera realtà del gruppo.

Programmi e testate che hanno costituito a lungo spazi di maggiore informazione e di minore parzialità del gruppo, sono divenuti se possibile peggiori della disinformazione della RAI-TV. Valga, per tutti, l'esempio di "Parlamento in".

Il PR non ha mai condiviso, e non condivide, la posizione di quanti ritengono la RAI-TV un bene democratico, ancorchè contraddittorio, e il gruppo Fininvest, un male antidemocratico. L'assenza di regole è stato voluto, tenacemente difeso, dalla classe di potere; ed è indubbio che questa non ha mancato di esercitare una politica volgare, difficilmente aggirabile, di ricatto e di ricatti nei confronti di chi non aveva altra strada che quella di subirli, al limite cercando di ricambiarli.

Ciò detto, la situazione sta divenendo assolutamente insostenibile, e non sarebbe decoroso per il PR che, pur premuto da una situazione di una violenza equiparabile a quella degli anni trenta, o propria fino a ieri di altri paesi, pur ridotto allo stremo della sua possibilità di vita democratica, accettasse di comportarsi come una sorta di forza politica-squillo, a disposizione di chiunque e comunque.

Malgrado la sua personale cortesia, Gianni Letta non può chiederci di partecipare, quindi, ad un'opera che costituisce una ferita gravissima ed una violenza, contro la civile convivenza politica e diritti civili e politici in Italia."

 
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