Dichiarazione di Peppino Calderisi, Presidente
del gruppo Federalista europeo.
"Per la terza volta la Corte Costituzionale é chiamata a pronunciarsi sull'ammissibilità dei referendum sulla caccia sottoscritti da milioni di cittadini.
Sia nel 1981 per il referendum promosso dal Partito Radicale e dalla Lega per l'abolizione della caccia, sia nel 1987 per i referendum promossi dalle associazioni ambientaliste, dalle Liste verdi e dal PR, la Corte emanò delle sentenze di inammissibilità pretestuose e scandalose. Per il referendum sull'art. 842 del codice civile omise addirittura di dare una motivazione. Furono sentenze che giustamente furono definite da "Corte Beretta".
Questa volta l'iniziativa referendaria é stata promossa da uno schieramento molto più ampio e politicamente significativo: insieme alle associazioni ambientaliste, alle Liste verdi e al PR,
ci sono infatti il PCI, il PSI e i movimenti giovanili liberale, comunista e socialista. Gli stessi quesiti sono stati messi a punto dai giuristi del PSI.
Ci auguriamo che la Corte voglia e sappia riconquistare gli alvei della certezza del diritto e della Costituzione dichiarando l'ammissibilità dei referendum. Finalmente, così, i cittadini potrebbero pronunciarsi su questa materia sulla quale, oltretutto, le pressioni delle lobby di cacciatori e armieri hanno impedito al Parlamento di approvare una seria e rigorosa disciplina".