E' giunta notizia, in queste ore, della decisione del Consiglio del Fronte di salvezza nazionale rumeno di SOSPENDERE fino a maggio il referendum popolare, previsto per il 28 gennaio, sulla instaurazione della pena di morte che era stata abolita dopo l'esecuzione di Ceaucescu.
Il Partito radicale - che con l'impegno dei suoi militanti nonviolenti ha posto all'ordine del giorno nella Repubblica cecoslovacca la grande scelta del "No alla pena di morte" - esprime la propria soddisfazione per il primo passo verso la ragionevolezza e il diritto compiuto dalle autorità rumene.
Tuttavia ciò non basta.
Nell'appello che il Partito radicale sta promuovendo in queste ore e che sta raccogliendo le adesioni di personalità del mondo religioso, politico, della cultura e dello spettacolo, viene chiesta la REVOCA della decisione di indire un referendum sulla pena di morte in Romania, poiché il diritto alla vita va sempre affermato e mai messo in discussione.
Da militanti del diritto, della nonviolenza e della giustizia; da cittadini inermi e senza potere politico se non quello delle nostre volontà, ci dichiariamo disponibili a dibattere in Romania, anche pubblicamente, le ragioni del "No alla pena di morte".
Per queste ragioni la raccolta di adesioni all'appello del "No al referendum sulla pena di morte" continua e nelle prossime ore ne renderemo pubblico il testo e le prime adesioni.