Dichiarazione del deputato radicale Mauro Mellini, presidente della associazione Radicale per la giustizia ed il diritto.

* * * *

Al congresso dell'Ergife mi sono stati rivolti caldi appelli a "ritornare" al Partito Radicale.

Non sono insensibile ad appelli del genere e più ancora sono sensibile per le manifestazioni di affetto con le quali essi sono stati recepiti dalla platea.

Ma qui non si tratta di comporre una lite e di superare risentimenti ed incomprensioni. Ed allora dico che avrei preferito non udire quegli appelli e quegli applausi ma udire discussioni su quanto ho invano cercato di dire, di scrivere, di far capire al congresso di Bologna e dopo Bologna, senza ottenere neppure un riscontro, ma solo qualche sprezzante fine di non ricevere.

Sono convinto che tutti gli obiettivi fissati al congresso di Bologna siano falliti, che le condizioni nelle quali essi erano stati concepiti siano, comunque, profondamente mutate, che continuare ad inseguire i fantasmi agitati a Bologna significa contribuire a produrre effetti opposti a quelli prospettati.

Non pretendo affatto che i compagni radicali, tanto più autorevoli e capaci di me dichiarino di avere sbagliato e tanto meno che dichiarino che io avevo ragione. Mi auguro che non siano resi irreversibili anche gli errori che forse non lo sono.

Non mi pare che all'Ergife ci sia stato un dibattito che mi consenta di veder realizzato tale augurio. Per parte mia continuerò a lavorare con i mezzi che ho per non mandar disperse energie, speranze, occasioni politiche che sono di tutti i radicali. E discuterò, quando e come sarà possibile discutere, Quanto agli appelli, grazie.