NECESSARIO, ACCANTO AL COMITATO DEL REFERENDUM ELETTORALE, L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DELLA LEGA PER LA DIFESA DEL REFERENDUM.Dichiarazione di Peppino Calderisi Presidente del Gruppo Federalista Europeo e promotore del referendum.
"Con la raccolta delle firme in questa primavera e lo svolgimento del referendum sulla legge elettorale del Senato nel 1991, gli elettori potranno sperimentare nel 1992, alla scadenza della X legislatura, il nuovo sistema elettorale per il Senato della Repubblica, risultante dal referendum.
Un sistema proprio secondo il modello auspicato da Darhendorf con 3/4 dei Senatori eletti con il collegio uninominale all'anglosassone e 1/4 con la proporzionale (una via di mezzo tra il sistema inglese e quello tedesco). Ed anche un ritorno alla volontà del costituente che il 7 ottobre 1947, approvando l'ordine del giorno Nitti, si pronunciò per un vero sistema uninominale al Senato.
Sono note le enormi difficoltà di una autoriforma del sistema politico.
Ma grazie alla spinta " esterna" di uno strumento costituzionale come il referendum e grazie alla gradualità di questa iniziativa , i partiti potrebbero essere indotti almeno ad una sperimentazione con il nuovo sistema elettorale per il Senato della Repubblica.
Il fatto più significativo del processo in atto da parte del PCI sta proprio nel passaggio dalla posizione proporzionalista a quella maggioritaria. Ciò determina la possibilità di un rinnovamento di tutto il sistema dei partiti e della politica nel nostro paese, dopo 45 anni di blocco e di immobilismo.
Tutti i democratici di ogni parte politica devono cogliere questa occasione e condurre questa battaglia che non riguarda gli schieramenti politici, ma la questione essenziale del mutamento delle regole del gioco per una forma più avanzata e matura della nostra democrazia.
Questo progetto richiede l'immediato avvio di un'altra iniziativa, ancora più importante: la Lega per la difesa della X legislatura, contro ogni ipotesi e tentativo di giocare allo sfascio delle Istituzioni. Infatti il sesto scioglimento anticipato consecutivo del Parlamento su dieci legislature non solo bloccherebbe l'iniziativa referendaria, ma rappresenterebbe una rottura della carta costituzionale ed un evento traumatico che occorre assolutamente scongiurare.