Al Presidente del Consiglio
Al Ministro degli Interni
Al Ministro della Università e della Ricerca scientifica
I sottoscritti interpellanti chiedono di sapere:
- premesso che gran parte delle università italiane sono da tempo occupate da consistenti gruppi di studenti che sono indubbiamente rappresentativi di una vasta corrente di opinione e di un movimento reale all'interno delle università;
- che tale movimento ha certamente espresso al disegno di legge Ruberti obiezioni opposizioni e proteste non sempre giuste, nè a volte giustificabili: valga per tutti il rimprovero che si è fatto al Governo, e personalmente al Ministro Ruberti, di varare l'autonomia delle singole università mentre questa è già legge dello Stato ed entrerebbe in vigore nei prossimi mesi automaticamente in maniera assolutamente incontrollata e al di fuori di ogni norma di inquadramento senza l'approvazione delle regole- esse od altre - previste dalla legge Ruberti;
- che tuttavia è innegabile che questo vasto movimento, indipendentemente dalle posizioni e proposte che ha manifestato, come hanno riconosciuto autorevolissime prese si posizione, a cominciare da quella certo attentamente meditata, del Capo dello Stato è interprete di una situazione di grave disagio, di grave malessere, di profonda insoddisfazione per la intollerabile situazione in cui versano gli atenei italiani e per lo stato di degrado in cui sono stati lasciati gli studi universitari, basta pensare alla assurdità della situazione di Roma dove alla "Sapienza" si è lasciata crescere una università mastodontica e ingovernabile senza che nessun governo si sia mai preoccupato di sdoppiare se non triplicare le facoltà e lo stesso ateneo;
- che di questa realtà sembrano non tener conto quei politici e quei giornalisti, ed anche quelle componenti studentesche, che tendono ad assimilare un movimento complesso e diffuso in tutto il paese, da Venezia a Palermo, e che ha ufficialmente sempre ribadito di voler far propri i metodi della nonviolenza con alcune minoranze estremistiche né dominanti né consistenti e per di più presenti soltanto in alcuni atenei; e che a questa pericolosa impostazione hanno dato maggior peso le reiterate dichiarazioni del Ministro dell'Interno sui presunti pericoli di infiltrazioni terroristiche;
- che anche l'episodio dell'ex brigatista intervenuto in un'assemblea sembra essere stato enormemente amplificato attribuendogli un significato che sembra non aver avuto almeno nelle intenzioni degli studenti (non si comprende del resto quale differenza vi sia tra un intervento in una assemblea studentesca e le innumerevoli interviste di terroristi di cui sono costellati tanti servizi giornalistici e televisivi);
- che proprio questi atteggiamenti sembrano convergere con le minoranze più estremistiche del movimento e precostituire come unica soluzione ed unico sbocco lo scontro violento e l'intervento della polizia per lo sgombero degli atenei;
chiedono di sapere se questi siano davvero gli orientamenti e gli indirizzi politici del Governo o se non si debba lavorare tutti e subito nella ricerca di uno sbocco politico e attraverso la rapida apertura del confronto su testi legislativi nella sede parlamentare.
Spadaccia, Corleone, Strik Lievers, Boato