Mercoledì 14 febbraio alle ore 9.00 a Roma presso l'aula bunker di San Basilio, il Verde pacifista Athos De Luca, Assessore all'Ambiente della Provincia di Roma sarà di fronte alla III Corte di Assise per rispondere del reato di cui all'art.266 C.P. "istigazione dei militari a disertare" che contempla una pena da 2 a 5 anni per aver distribuito davanti alla Scuola di Guerra di Civitavecchia, nel 1981, volantini pacifisti e inscenato una manifestazione a favore della obiezione di coscienza contro gli armamenti e la guerra.
Già la Corte Costituzionale con sentenza n.139 del 21 marzo 1989 a seguito delle eccezioni di incostituzionalità dell'art.266 sollevate dagli Avvocati Mauro Mellini ed Enrico Veneruso, ha dichiarato incostituzionale parte dell'art.266 (in base all'art.3 della Costituzione) in quanto ogni logica prevede per lo stesso reato una pena maggiore per i civili e minore per i militari.
Mercoledì la Corte di Assise avendo acquisito la sentenza della Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi definitivamente nei confronti del reato contestato al Verde-pacifista Athos De Luca, che dal canto suo ha dichiarato:
"La sentenza della Corte è stata un primo importante risultato del movimento pacifista. Ho fiducia in un pronunciamento positivo della Corte di Assise. Alla luce degli artt.11 e 21 della Costituzione in cui si proclama che l'Italia ripudia la guerra e si garantisce il diritto alla libertà di espressione; alla luce della legge del 1972 sull'obiezione di coscienza, che riconosce ai cittadini il diritto di rifiutare le armi, il reato di istigazione dei militari a disertare, previsto dal Codice Rocco e funzionale a quel regime, si configura in un regime democratico come un vero e proprio reato di opinione che non ha più ragione di esistere. Mi auguro che la Corte di Assise di Roma con la propria sentenza contribuisca a rimuovere questa norma illiberale e anacronistica dal nostro Codice Penale."