"A Palermo come in tutta Italia credo occorra operare nello spirito del documento presentato al Congresso radicale. Non è una mozione ma neppure un astratto pezzo di carta e chi tale lo valutasse penso commetterebbe un errore.
A Palermo torniamo perciò a chiedere ad Orlando di capeggiare una grande lista civica, ai laici, ai socialdemocratici e ai Verdi (anche Arcobaleno) di non cristallizzarsi in un micro-partito e di condurre una battaglia comune, mentre i compagni comunisti già si sono detti favorevoli a questa ipotesi. E' davvero un'occasione da cogliere. Orlando ha per ora detto di voler restare nella DC perché è Andreotti a doversene andare, non lui. E' un rispettabilissimo intento, ma se entro maggio non dovesse divenire realtà spero che Orlando compia l'unico atto coerente con le sue dichiarazioni, scegliendo la via della lista civica. Comprensiva, anche, di quegli "sciasciani di borgata" - come egli li ha in questi giorni definiti - fra i quali ben volentieri mi annovero".