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Agora' Agora - 13 febbraio 1990
PR-CROAZIA: IMPONENTE PARTECIPAZIONE DI EMIGRATI E GASTARBEITER ALLA PRESENTAZIONE DEI NUOVI PARTITI CROATI, SVOLTASI DOMENICA E LUNEDI A STOCCARDA E FRANCOFORTE. DICHIARAZIONE DI ZELJKO ROSKO, VICESEGRETARIO DELL'ASSOCIAZIONE RADICALE PER GLI STATI UNITI D'EUROPA, PRESENTE ALLA MANIFESTAZIONE.

Zagabria, 13.2.90- Oltre 2500 cittadini, in massima parte croati, a Stoccarda ed oltre 1000 a Francoforte, hanno assistito alle presentazioni dei nuovi partiti e forze politiche da poco legalizzati in Croazia. Le manifestazioni, organizzate da Radio Deutsche Welle e Radio Koeln, sono state registrate e saranno diffuse radiofonicamente ma anche inviate in video-tape alle Comunità croate canadesi, americane ed australiane. La grande presenza ed interesse del pubblico si comprende ricordando il lungo e forzato esilio dal proprio paese di cui hanno sofferto centinaia di migliaia di emigrati croati (oltre un milione nel mondo), dopo l'instaurazione del regime comunista in Jugoslavia.

Le nuove condizioni democratiche apertesi in Croazia ed in Jugoslavia alimentano dunque nuove speranze ma anche antichi rancori.

Zeljko Rosko, giornalista e Vice-segretario dell'Associazione radicale per gli Stati Uniti d'Europa, a Zagabria, ha partecipato alle due assemblee per illustrare l'attività ed i progetti, in Croazia ed in Europa, del partito radicale transnazionale. Di ritorno dalla Germania ci ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Inizialmente ho avuto alcune difficoltà a spiegare la nostra affermazione del federalismo democratico europeo. Sono stato addirittura fischiato quando ho parlato di Jugoslavia negli Stati Uniti d'Europa. Del resto anche il console jugoslavo che ha introdotto il dibattito è stato fischiato per ben dieci minuti. Il fatto è che miei connazionali all'estero, ma anche molti nella stessa Croazia, considerano la -Federazione jugoslava- come un impostura, un prodotto artificioso voluto dai comunisti per sottomettere il popolo croato. In particolare essi lamentano la gestione serba della maggior parte dei consolati che impone loro la lingua serba ed i caratteri cirillici, perfino nelle scuole croate all'estero. Nel corso dei dibattiti, è stata anche richiesta la presenza presso i consolati di una commissione elettorale composta da rappresentanti di tutte le forze politiche, al fine di garantire la correttezza del voto che per la prima volta sarà possibile esprimere democraticamente anche dai numerosi emigranti croat

i.

Tutte le altre organizzazioni politiche presenti alla tavola rotonda, compresi i comunisti ed i socialisti croati, hanno in effetti sostenuto, in risposta alle varie questioni, la necessità della sovranità nazionale, in alcuni casi anche dell'indipendenza, nella forma di una confederazione jugoslava. Ma io credo, ed è quanto ho affermato, che non dobbiamo e non possiamo permetterci di perdere tempo con vecchie soluzioni ai vecchi problemi di fronte all'emergere di una nuova realtà europea. O noi decidiamo di partecipare subito al processo di integrazione politica europea, alla creazione degli Stati Uniti d'Europa, o non saremo capaci con le nostre sole risorse nazionali di affrontare le gravi difficoltà che travagliano la Jugoslavia di oggi. Dal problema etnico all'emergenza ambientale, dalla creazione di un libero mercato al consolidamento della democrazia, solo la tutela di un diritto sovranazionale sostenuto da una grande Comunità europea, democratica e federalista, ci potrà consentire soluzioni adeg

uate.

Questa proposta, nettamente originale, ha destato un grande interesse ed al termine del dibattito sono stato avvicinato da numerose persone che mi hanno chiesto ulteriori informazioni e materiale scritto al fine di aderire al partito radicale."

 
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