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Agora' Agora - 14 febbraio 1990
NUOVE INTOLLERANZE: I TESTIMONI DI GEOVA OGGETTO DI UNA CAMPAGNA DI STAMPA CUI DA IERI PARTECIPA AUTOREVOLMENTE ANCHE LA CHIESA CATTOLICA. NO ALLE NUOVE CROCIATE CONTRO GLI INFEDELI ED ATTENZIONE A NON RITROVARCI CON I PROCESSI PER PLAGIO. DICHIARAZIONE DI MARIO DE STEFANO, CONSIGLIERE FEDERALE DEL PARTITO RADICALE.

Roma, 14 febbario 1990 - N.R. -Il Consigliere Federale del Partito Radicale Mario De Stefano, ha oggi rilasciato la seguente dichiarazione:

"In tempi di intolleranza religiosa, di khomeinismi e di guerre sante, c'eravamo illusi che questi fenomeni rimassero circoscritti all'area dell'islamismo.

Dopo quanto sta accadendo in questi giorni ed è accaduto ancora ieri in un luogo, fortemente evocativo, come Canne della Battaglia in Puglia, credo che dovremo ricrederci. Una serie di episodi minori di intolleranza religiosa, certamente non clamorosi ma significativi, coinvolgono ormai l'Italia e la chiesa cattolica e dovrebbero farci riflettere tutti. Si è iniziato con le campagne di stampa e le azioni giudiziarie contro i seguaci di Dianetics, si continua oggi con una nuova campagna di stampa contro i testimoni di Geova e con nuove azioni giudiziarie che li coinvolgono. E' di ieri l'intervento del Cardinale Oddi che ha definito i testimoni di Geova "una droga nella vita spirituale e distruttori della fede".

Dietro queste affermazioni gravissime non vi è solo la volontà denigratoria di chi evidentemente vede i testimoni di Geova come concorrenti nel mercato della fede (e colpisce che sia un principe della Chiesa ad usare questi toni), ma vi è, ed è cosa ancora più grave, l'intento di indirizzare un preciso messaggio a quanti hanno competenza per intervenire. Insomma, proprio come in tempi passati, lanciato l'anatema spettava al potere temporale di provvedere alle opere di giustizia.

Ciò che è gravissimo in questi ripetuti episodi di intolleranza è che si torni a definire l'attività dei culti diversi da quello cattolico come tendenti a plagiare la popolazione. Non vorremmo ritrovarci, da qui a qualche mese, ad affrontare ancora una volta processi per plagio, anche se questo reato è stato cancellato dal nostro ordinamento.

Credo che spetti innanzitutto a quanti tra i cattolici hanno compreso ed accettato il messaggio del Concilio Vaticano II, e non si sono fatti coinvolgere dal nuovo spirito di intolleranza di certi estremisti della fede, di intervenire con una chiara presa di posizione contro i segni preoccupanti che vengono da certa gerarchia cattolica.

 
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