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Agora' Agora - 20 febbraio 1990
PANNELLA CAPOLISTA A L'AQUILA: DICHIARAZIONE DI ARMANDO COSSUTTA NEL CORSO DEL FILO DIRETTO A RADIO RADICALE

Il senatore comunista Armando Cossutta ha condotto questa mattina da Radio Radicale un filo diretto con gli ascoltatori, nel corso del quale e' anche intervenuto sulla candidatura di Marco Pannella a capo della lista comunista per le comunali dell'Aquila:

"La mia opinione", ha detto Cossutta," che ho radicato attraverso una lunga esperienza avendo diretto per molti anni la sezione Enti Locali, partecipando alla direzione di parecchie campagne elettorali, è che le liste del Partito Comunista devono essere aperte alla partecipazione di tutte quelle personalità che possono contribuire alla avanzata della nostra proposta di rinnovamento e di progresso. Nessuna preclusione pregiudiziale, dunque. Ma considero cio' che e' avvenuto a L'Aquila un fatto politicamente molto negativo. Innanzitutto nel metodo: non è giusto che i comunisti che si riuniscono a L'Aquila per discutere delle prospettive anche elettorali del loro partito, si sentano annunciare che il capolista di una lista che non avrà il simolo del PCI sarà Marco Pannella. Hanno fatto bene dunque coloro che si riconoscono nella mozione da me presentata ad uscire dall'aula in segno di protesta. Ma ho delle riserve anche sul merito di questa proposta: in che direzione deve andare il PCI per cercare di recuperare

i consensi che ha perduto? Credo che questo continuo tentativo di cercare personalità, certo eminenti, da inserire nelle liste elettorali comuniste sia un operazione di immagine per mascherare problemi di sostanza. Dunque a mio parere va fatto uno sforzo per trovare quelle candidature che siano più legate alle grandi masse, alle istanze sociali. Inoltre, ho letto oggi sui giornali che Occhetto avrebbe appreso la notizia dalla stampa. E con amarezza mi chiedo allora come viene diretto questo partito. L'Aquila e' un grosso capoluogo, Pannella è una personalita' di rilievo non solo nazionale. In Abruzzo il PCI è diretto da un membro della direzione nazionale. Possibile che il gruppo dirigente non sapesse nulla di una operazione di questa portata, che non a caso ha suscitato grande interesse nell'opinione pubblica? Sono sconcertato e preoccupato: mi sembra che l'attuale gruppo dirigente comunista sia sempre più inaffidabile. Ciò non toglie che anch'io riconosca l'innegabile ruolo propulsivo che i radicali hanno

svolto in tutti questi anni in tutte le grandi battaglie civili, agendo anche come stimolo per il nostro partito, a volte troppo lento nel cogliere le nuove esigenze della società. Ma sono del parere - opposto a quello di Occhetto - che le forze politiche debbano partecipare alla battaglia per il progresso in modo distinto, nel rispetto delle loro autonomie, proprio perché questa battaglia sia più incisiva ed abbia maggior vigore.

 
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