Le repliche dei rappresentanti del governo non hanno dato né risposte né argomentazioni convincenti per contrastare una sola delle tantissime obiezioni sollevate da deputati di 11 gruppi parlamentari su 12 presenti alla Camera.
Alcune affermazioni hanno superato il ridicolo come quelle della Iervolino ("alla Costituente non è stata sancita la libertà di drogarsi") e di Castiglione ("il rapporto tra prefetto e tossicodipendenti non dovrà essere burocratico ma terapeutico").
Nella sostanza quel che i rappresentanti del governo hanno affermato è che il disegno di legge rappresenta un manifesto ideologico di proclamazione senza minimamente preoccuparsi delle puntuali contestazioni di impraticabilità da tutti sollevate.
Si tratta di un atteggiamento irresponsabile di chi sta conducendo una campagna di immagine sulla pelle dei tossicodipendenti e dei cittadini.
Se nei prossimi giorni non si recupererà una ragionevolezza, occorrerà una mobilitazione di quanti sono preoccupati dei disastri che tale legge provocherà.