PIETRO INGRAO, intervenendo per illustrare la mozione del NO al Congresso della Federazione di Roma del PCI nel pomeriggio del 22 febbraio 1990,si e' a lungo soffermato sulla vicenda della candidatura di MARCO PANNELLA nella lista promossa dai comunisti de L'Aquila. Ingrao ha affermato:
"Dobbiamo anche qui discutere di questa vicenda dell'Aquila, serenamente. Io non rispondero' alle accuse roventi di Pannella, che sono oggi sulle pagine dei giornali. Conosco Pannella da quando ero Presidente della Camera, e ho imparato a distinguere serenamente la persona e il suo ruolo dalle frasi a cui si abbandona, del resto, io credo, sempre freddamente. E non e' con lui che io polemizzo. Scavalco anche la questione formale di chi sapeva o non sapeva di questa iniziativa aquilana. A me preme la sostanza.
Pero' ricordate: noi abbiamo sostenuto a lungo, e secondo me con molta ragione, la priorita' dei programmi sugli schieramenti, anche se io vedo sempre un nesso tra un programma e chi lo deve realizzare, e di fatti noi stessi sosteniamo oggi l'elezione diretta del sindaco, cioe' il nesso tra i programmi e i realizzatori. Ricordate: abbiamo detto priorita' dei programmi. Anzi, abbiamo detto che questa e' la rivoluzione copernicana. Ebbene, un punto mi allarma e mi sorprende: che in questa faccenda aquilana, dei contenuti e cioe' dei programmi non si discute nemmeno per una virgola. Non e' stata detta nemmeno una parola. Pannella sindaco all'Aquila e anche a Teramo? E sia anche questo. Ma domando io: per fare che cosa? Su cio' in questi giorni c'e' stato un buio impressionante. Io non so se del programma Pannella abbia discusso con il segretario della Federazione dell'Aquila, o con la segretaria regionale del PCI, ma se anche e' stato cosi', a discuterlo sono stati soltanto in tre".(applauso scrosciante,ndr) "E
voglio dire che il programma non si e' discusso ne' col partito ne' con la gente, pubblicamente. Bene, io ai sindaci che stanno per aria non ci credo.
Un tempo, ricordate, parlavamo di 'primarie', cioe'chiamavamo i non iscritti a pronunciarsi sui candidati. E oggi? Altro che primarie, all'Aquila,con Pannella...Io non credo che cosi' riformiamo la politica, e anzi vedo in questa vicenda il durare e l'affermarsi di una visione leaderistica, anche in questo nostro partito. E allora segnalo uno scarto allarmante tra le frasi sulla rifondazione e non dico l'errore del segretario dell'Aquila, ma il modo in cui si va discutendo su questo caso. Vedo uno scarto allarmante tra la declamazione sull'aprirsi e vecchi, vecchissimi modi di leggere l'agire politico. Riflettete su un altro aspetto essenziale: e' aperta nel nostro partito una discussione appassionante sul modo in cui le donne possono esprimere le loro autonome scelte,fuori e dentro questo partito. Sulla coscienza che anche dentro questo partito vive e va riconosciuto il conflitto tra i sessi, e sulle forme stesse in cui le donne possono esprimere anche le differenze e i conflitti che si aprono al loro inter
no.
E ci sono compagne e non che condividono punti essenziali della mozione numero due, ma non l'hanno firmata, per sottolineare le modalita' autonome con cui esse vivono fuori e dentro il partito il conflitto tra i sessi. Domando alle compagne: al di la' del nome, Pannella o un altro, che spazio avreste in questa logica che cancella i contenuti, le autonomie, che sorvola cosi' clamorosamente sui modi con cui le soggettivita' possono pesare. Ecco allora ancora una volta la questione dei contenuti reali in cui si vede concretamente quale riforma politica, e anche come si intende fare questa fase costituente ancora cosi' nebulosa. Confesso che non sono d'accordo, anzi sono allarmato per la tendenza che vedo manifestarsi ad allrgare il numero gia'grande dei componenti degli organismi rappresentativi del partito, come i comitati federali. Credo che questa sia una strada che porta allo svuotamento di questi organismi. E allora la conseguenza sara' il rafforzamento del ruolo delle segreterie, e un passo ulteriore in q
uella strutture gerarchica, verticistica del partito che noi della seconda mozione abbiamo denunciato. E mi domando: non stride anche questo con le dichiarazioni che facciamo contro il centralismo democratico e sul valore essenziale della democrazia? Ecco la coerenza tra le parole e i fatti che dobbiamo cercare..."