M O Z I O N E G E N E R A L E
Approvata a larghissima maggioranza (1 contrario - 7 astenuti)
Erano presenti con diritto di voto 328 delegati.
L'Assise Nazionale tenutasi a Firenze il 23, 24, 25 febbraio rappresentativa non solo dei Verdi Arcobaleno, ma di una realtà più vasta che fa riferimento al mondo associativo sia ambientalista che dei diritti sociali e civili;
consapevole che grandi sconvolgimenti avvengono nel mondo, alcuni più eclatanti quali processi di mutamento sociale e politico in corso all'Est, altri più sotterranei quali il progressivo degrado umano, sociale e ambientale del sud del mondo, richiedono capacità di interagire con le società in cambiamento e forti motivazioni ideali e politiche che potrebbero provenire da una cultura e da una politica verde, che punta ad una radicale e profonda conversione ecologica della società e dell'economia.
Mentre in tutte le forze politiche è in corso un profondo dibattito, la frammentazione dell'iniziativa verde rischia di non corrispondere alle attese della società civile: è necessario uno sforzo straordinario per colmare il divario esistente tra queste aspettative e la capacità di tradurle in azione politica; è sempre più urgente la nascita di un soggetto politico verde capace di intervenire anche sui grandi temi della politica nazionale ed interagire con le profonde trasformazioni in atto.
L'Assise nazionale approva l'orizzonte di analisi e le proposte politiche e programmatiche contenute nelle comunicazioni introduttive proposte dai portavoce nazionali;
assume come punto centrale del proprio impegno la rifondazione degli attuali soggetti verdi, nella prospettiva della costruzione di un nuovo soggetto verde capace di essere espressione di una pluralità di energie e di istanze.
La rifondazione del soggetto verde non potrà e non può che, partendo dalle realtà locali, in forma diffusa e partecipata, giungere alla costruzione di un soggetto nazionale di tipo federativo che assuma il criterio delle decisionalità a livello più basso possibile compatibilmente con il tipo di decisione da prendere.
Il nodo vero su cui si misurerà tale rifondazione resta comunque quello della capacità di coinvolgimento e di rappresentanza del mondo ambientalista, dell'associazionismo, del volontariato, dei movimenti per i diritti individuali e di cittadinanza.
L'Assise nazionale afferma la necessità di fare della scadenza elettorale del 6 maggio un momento decisivo del percorso verso la rifondazione dei verdi in Italia e per la costituzione di un nuovo soggetto politico verde, alternativo, libertario, nonviolento, aperto, democratico, federativo.
L'Assise ritiene che la via più limpida per affermare questa volontà sia quella di una unilaterale rinuncia da parte dei Verdi Arcobaleno all'utilizzo del proprio simbolo ed auspica una analoga decisione da parte delle liste verdi. Qualora, per motivi politici la federazione delle liste verdi non ritenga opportuno percorrere questa strada, è necessario individuare soluzioni unitarie anche diverse purchè coerenti con il progetto di rifondazione, che costituisce l'obiettivo esclusivo per cui sono nati i Verdi Arcobaleno.
L'Assise sottolinea positivamente mozioni, progetti e volontà unitaria che si sono espresse in alcune realtà e regioni a partire dalla Liguria e dalla Toscana, mentre rileva una situazione non ancora definita in molte altre situazioni; auspica che si arrivi al più presto alla formazione di un unico gruppo parlamentare dei verdi, reale contributo alla crescita del nuovo soggetto.
Uno degli effetti degli sconvolgimenti citati è l'apertura di una crisi nel mondo comunista, in cui si è aperto un dibattito ampio ed interessante che va seguito con attenzione dall'arcipelago verde. Un dibattito che rappresenta una positiva occasione di rinnovamento anche se nel Partito Comunista Italiano tale dibattito si svolge ancora su contenuti labili e inadeguati, in cui le questioni ambientali non sono fondamentali e in cui indefinite appaiono le proposte relative al superamento della forma partito.
Sono presenti in questo processo di rifondazione del PCI rischi di confermare tentativi di egemonismo sui movimenti e sui nuovi soggetti sociali. I verdi non possono che riaffermare la propria autonomia e diversità anche nei confronti del processo costituente avviato dal PCI.
Un dibattito diversificato è presente nel mondo verde attorno alla questione della riforma istituzionale.
E' più che mai necessario alimentare un dibattito comune dei verdi su tali questioni, dibattito che non sia semplice eredità di altre esperienze politiche, ma sia legato a questo nuovo progetto comune ed alle esigenze di democrazia, di libertà di partecipazione.
Proprio perchè i verdi raccolgono un sentimento diffuso contro il dominio partitocratico, sentono l'esigenza di grandi trasformazione delle istituzioni per garantire il controllo sulla trasparenza nella amministrazione e nel Governo, e far crescere il potere decisionale dei cittadini.
La crisi del sistema politico e la proposta di semplificazione istituzionale rischiano di costringere le nuove forze politiche e i soggetti collettivi a schierarsi intorno alle vecchie secondo un modello egemonico.
Si impone perciò anche all'interno dei Verdi Arcobaleno l'esigenza di aprire un approfondito dibattito politico sulle riforme istituzionali. A tal scopo l'assemblea impegna la Consulta a dedicare una delle prime riunioni a questo tema.
I verdi, attraverso l'opzione della trasversalità, hanno rotto la cappa della politica degli schieramenti ed impongono sempre più la tematica del superamento della forma partito.
Per la riuscita della costruzione del nuovo soggetto verde, federato e autonomo, l'Assise di Firenze ritiene essenziale che i verdi in tutte le loro articolazioni (sole che ride, verdi arcobaleno, associazioni e realtà di movimento), presentino liste unitarie ed uniche alla prossima scadenza amministrativa.
In tal modo si sconfiggeranno tendenze minoritarie e spinte esterne per l'indebolimento dei verdi, si potrà così affermare una grande presenza capace di essere punto di aggregazione con ambizione e capacità di governo delle città e delle regioni.
Proprio per questo l'Assise di Firenze di fronte all'ipotesi della nascita di nuove aggregazioni in vista della prossima scadenza elettorale, ridabisce il suo totale impegno per la presentazione e la riuscita elettorale di liste verdi unitarie.
I Verdi Arcobaleno confermano l'impostazione che li caratterizza, ad un tempo trasversale ed alternativa: trasversale, ovvero centrata sui programmi anzichè sugli schieramenti; alternativa, ovvero portatrice di valori e contenuti ambientalisti, di profondo rinnovamento, e di ecologia della politica, che segnano una svolta rispetto alla continuità di un quarantennio di potere.
I Verdi Arcobaleno denunciano il pericolo di un consolidamento di questi assetti di potere, dell'ulteriore snaturamento delle funzioni costituzionali delle regioni e degli enti locali, della prospettiva di una gigantesca spartizione di fondi pubblici nelle amministrazioni locali che - attraversi procedure inaccettabili già sperimentate per realizzare alcune opere per i mondiali - si traducano in nuovo saccheggio e cementificazione del territorio.
Il Governo Andreotti - Craxi - Forlani ha segnato un ulteriore peggioramento delle politiche ambientali e di quelle sociali.
Grave anche il deterioramento della democrazia: l'intreccio criminalità mafiosa e politica è sempre più stretto con conseguenze drammatiche in vaste aree del paese; nell'informazione è in atto una straordinaria concentrazione che riduce il pluralismo e le possibilità di controllo e di trasparenza.
L'Assise di Firenze propone ai verdi del sole che ride di arrivare ad una presentazione unitaria generalizzata, con simbolo unico gestito unitariamente. Unitaria, perchè non esistono motivi politici di fondo per un'area che comunque vuole essere pluralista e rispettosa delle differenze per giustificare presentazioni diversificate; generalizzata, perchè il degrado ambientale e della qualità della vita è diventata ormai sensibilità diffusa, oggetto di lotta in tutte le città d'Italia; con simbolo unico, perchè una presenza unica e forte dei verdi è un modo per consolidare le iniziative ambientaliste, dare forza alle associazioni e al movimento ecologista ed anche pesare nel quadro politico nazionale a favore di un cambiamento delle politiche in senso ambientalista; coogestito perchè è necessario che tutte le componenti di questo processo (sole che ride, arcobaleno, comitati locali, associazioni) abbiano reciproche e piene garanzie politiche, tecniche e giuridiche nel processo elettorale.
Per attuare questi obiettivi l'Assise formula la seguente proposta:
1) Le liste sono unitarie quando sono approvate unitariamente da assemblee del livello corrispondente (comunale, provinciale o regionale). Se non c'è accordo sulla sede unitaria, sono unitarie quelle liste approvate dalle assemblee separate delle liste verdi e dei Verdi Arcobaleno del livello corrispondente (comunale, regionale o provinciale): tali assemblee sono convocate secondo le modalità autonome previste da ciascuno dei due soggetti.
2) Ricevono il simbolo unitario solo tali liste; la titolarità di tale simbolo è unitaria dei due soggetti ed è affidata ad un coordinamento tecnico unitario composto da due componenti, una formata dalle liste verdi ed una dai Verdi Arcobaleno; tale simbolo viene tecnicamente concesso solo se si verificano le condizioni di cui al primo punto e quindi con il consenso di tutte e due le componenti del coordinamento. Ciascuna delle due componenti del coordinamento decide nella propria autonomia la composizione di tale delegazione.
3) Tale coordinamento è titolare del rimborso elettorale che viene restituito alle realtà regionali salva una quota per spese elettorali nazionali decise congiuntamente. Nel caso in cui non vi sia un soggetto regionale unitario, la ripartizione avviene nella misura del rapporto tre a due tra i due soggetti.
4) Il simbolo del sole che ride delle liste verdi concesso a liste locali non unitarie non può venire presentato modificato in modo affine al simbolo unitario.
5) La componente dei Verdi Arcobaleno nel coordinamento tecnico unitario è formata dai portavoce nazionali integrati da una quota di portavoce regionali indicati dalla Consulta nazionale.
6) La procedura di cui ai punti precedenti si applica nel caso di accordo in almeno dieci regioni ed in almeno tre quarti dei capoluoghi regionali e purchè tale quadro venga definito in tempo utile e cioè non oltre il 18 marzo.
7) Tali liste verdi unitarie devono puntare alle più ampie convergenze e non limitarsi ad accordi di cartello tra Verdi del sole che ride e Verdi Arcobaleno.
8) I Verdi Arcobaleno annunciano la propria disponibilità a congelare l'utilizzo del proprio simbolo per le prossime elezioni regionali ed amministrative, così da favorire le più ampie convergenze unitarie.
In assenza di un accordo nazionale secondo le modalità di cui a tutti i punti precedenti,i Verdi Arcobaleno sosterranno,anche al fine di tutelare l'unità raggiunta in alcune realtà locali e regionali,l'utilizzo di un nuovo simbolo: il girasole unitario europeo tagliato con la scritta " Verdi".
L'Assise Nazionale individua in particolare nelle prossime scadenze referendarie sulla caccia, sui pesticidi, sui diritti sindacali,un momento essenziale della politica ambientalista; indica in particolare la necessità di dare ai comitati referendari sulla caccia e sui pesticidi strumenti effettivi in grado di determinare una campagna pubblica vincente su temi che ormai da un decennio sono considerati come essenziali ed irrinunciabili dal mondo ambientalista.
L'Assise Nazionale ribadisce il proprio impegno per la costruzione di una società multietnica e multiculturale e la propria volontà di lotta e difesa dei diritti sociali, politici, civili, di cittadinanza delle persone extra- comunitarie.
L'Assise Nazionale ritiene fondamentale un rapporto sempre più stretto con le associazioni ambientaliste, ecologiste, animaliste, pacifiste, antiproibizioniste, dei diritti umani sociali e civili che sono un momento indispensabile di aggregazione e d'iniziativa ed a cui va riconosciuto il merito di essere un insostituibile anello di congiunzione tra le rappresentanze istituzionali verdi e la società.