"La Costituente Democratica per la Riforma deve essere anche quella dei politici liberaldemocratici, federalisti, repubblicani e liberali. Era d'altraparte l'impegno politico ed elettorale assunto lo scorso anno. L'impegno dovrà essere mantenuto.
Alla vigilia del suo Congresso straordinario, al PCI non c'è che da fare l'augurio fraterno di riuscire a concluderlo nel modo migliore, migliore dell'abbassamento di tono e di livello del dibattito di queste ultime settimane, passate tutte a "vincere", più che a convincere, all'interno un confronto che avrebbe guadagnato a tener maggior dell'esterno.
Se il PCI continua a fare il suo, sta ai politici, ripeto: ai politici laici, liberaldemocratici, federalisti europei, repubblicani e liberali, ai tantissimi di questa area nauseati dall'impegno politico, agli altri che hanno dovuto rassegnarsi per sopravvivere a gestire un pò di marginale sottopotere, sta a costoro di passare ad organizzarsi in modo nuovo, per traumatico che questo possa essere, per essere la seconda gamba del grande corpo democratico che si muoverà per la Costituente di Riforma.
Era questo l'appuntamento dato dal PLI e dal PRI, dai laici federalisti e ambientalisti all'elettorato europeo ed a se stessi. C'era perfino un "Comitato" che aveva avuto ufficialmente delegati poteri di quei due partiti e che ha agito in modo più partitocratico del PRI e del PLI, il che-in questa occasione- non è certo poco dire.
A questo, comunque, attenderemo."