I giornalisti del Gruppo di Fiesole esprimono solidarietà ai colleghi di Radio Radicale, che hanno svolto in questi anni un oggettivo ruolo di servizio pubblico, garantendo una presenza continua e tempestiva del mezzo radiofonico sui principali avvenimenti della vita istituzionale, giudiziaria, sociale del paese. Proprio questa specificità di servizio pubblico consente di far ricorso ad un provvedimento-stralcio che permetta a Radio Radicale di stipulare convenzioni con enti pubblici ed istituzioni. La drammatica situazione di Radio Radicale rilancia il problema delle Radio locali. Sulla per la radiofonia sembrava
esserci un vastissimo accordo tra le forze politiche. Ma dopo
l'intenso ottimismo e le molte promesse dei giorni scorsi, un pesante silenzio ora l'emittenza locale, ed in particolare le radio. Il dibattito sulla legge Mammì, le ipotesi, le discussioni,
rischiano di configurare un duopolio di ferro RAI-FININVEST
con grave danno per tutte le altre voci. Il gruppo di Fiesole
chiede pertanto ai singoli parlamentari di superare, almeno in questa occasione, limiti e steccati di gruppo, per dar vita ad uno schieramento trasversale il quale punti in contemporanea con la discussione della legge Mammì, ad ottenere i seguenti provvedimenti: una legge stralcio per Radio Radicale; la legge sulla radio; la modifica della legge sull'editoria (trasferendo risorse verso l'informazione locale); la trasformazione dei meccanismi di accesso alla professione giornalistica, secondo le proposte presentate da parlamentari di tutte le forze politiche e da tempo ferme alla Camera.