Dal 2 marzo RR tace.
Non possiamo più parlare,non possiamo più trasmettere, non possiamo più continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto: informare: oggi a Bologna si apre il 19 congresso del partito comunista. RR, come era nella sua tradizione lo avrebbe proposto integralmente in diretta. Per la prima volta nella nostra storia non possiamo farlo.
In questi 15 anni ogni giorno, giorno dopo giorno, fare RR voleva dire due cose: inventarsi tenacemente, senza tregua, il modo per continuare ad esistere. Ogni anno, ogni giorno abbiamo dovuto imparare a tagliare certe spese, a fare a meno di investire sulla rete, a ridurre i collaboratori, ad eliminare certi progranmmi. Sapevamo che così non potevamo durare, ed infatti eccoci oggi a trasmissioni interrotte. Abbiamo passato la mano questa è la verità. Siamo tutti qui anche se non ci sentite, per capire cosa fare, cosa di nuovo inventarci, ma sappiamo di poter ben poco. Noi abbiamo chiuso. Se c'è una possibilità di riaprire RR, questa dipende solo in minima parte nelle nostre forze e volontà, sappiamo invece che risiede, ben concreta, altrove. Abbiamo poco più di 50 giorni di tempo durante i quali, chi può intervenire sa che non ci saranno concesse proroghe, lo abbiamo detto chiaramente. questo nostro silenzio che colpisce ancor più in queste ore nelle quali avremmo dovuto trasmettere l'assise nazionale dei
comunisti vuole essere una sirena di allarme per tutti: parlamentari, ministri, amministratori locali, avvocati, magistrati, giornalisti, cittadini, tutti quelli che in questi anni, girando la manopola della radio ci trovavano ogni giorno al loro servizio. Adesso trovano questo silenzio, questo allarme. Allora siamo noi ora a chiedervi cosa pensate di fare? Siamo noi ad attendere le vostre iniziative, le vostre proteste, le vostre proposte, ad ognuno per quello che può. Solo timidissimi segnali sono stati lasciati: l'intervista al TG3, l'invito al Costanzo show, la solidarietà del comitato di redazione della Repubblica, il fondo di Mauro Paissan sul Manifesto. Noi possiamo ben poco, è il caso di ripeterlo. Tutti questi anni in cui abbiamo messo in piedi un servizio che valeva decine di miliardi ogni anno e che in realtà ne costava 4 o 5 ci hanno condotto in uno stadio terminale. Vi riuscirà difficile crederlo, ma in questi giorni non abbiamo neppure i soldi per fare le fotocopie, siamo in fila per utilizzare
una unica macchina da scrivere, per questo occorre anche il vostro sostegno. Quello che segue è il primo breve elenco dei sottoscrittori della campagna per RR:
Giovanni da Firenze 100.000; Margherita da Roma 600.000; Lorenzo da Firenze 50.000; Stefano da Roma 45.000 ; Ida da Firenze 100.000.
Se quindi vi aspettate qualche clamoroso successo dalla nostra iniziativa rischiate di rimanere delusi. Gli strumenti per intervenire li conoscete ormai molto bene, utilizzateli: lettere, telegrammi, telefonate, manifestazioni, sit in, appelli, tutto l'armamentario che in questi anni abbiamo imparato ad utilizzare insieme ora è nelle vostre mani. Anche gli obiettivi vi sono noti occorre che a RR venga riconosciuto il ruolo di servizio pubblico di informazione che ha svolto gratuitamente in questi anni e che le sia reso possibile continuare a svolgerlo secondo regole chiare di mercato, cioè contratti e convenzioni. RR servizio pubblico, quindi, non organo di partito e neppure una radio tra le tante. Per questo occorre un provvedimento legislativo specifico ed è ipocrita dire come molti fanno: "aspettiamo il riordino del sistema radiotelevisivo nel suo complesso o proroghiamo la legge sull'editoria". Tutto questo non serve a riaprire RR ma solo a darsi un po' di buona coscienza a buon mercato. Una bozza di pro
posta di legge ad hoc per RR già esiste, per questo ci aspettiamo dai parlamentari che l'approvino in fretta ed a tutti quelli che nacora ci ascoltano che insistano affinchè questo accada prima di quel 30 aprile che ci vedrebbe scomparire per sempre. Certo ci preoccupa molto che, spenta RR, dopo i primi giorni di reazione alla notizia, ogni canale di comunicazione con l'esterno venga a cessare. Non riuscire a far sapere giorno per giorno quello che succede, quali sono le iniziative che a diverso titolo verranno prese, è il rischio più grosso che corriamo. E' ciò che potrebbe minare definitivamente le poche possibilità di azione che ci restano. Chi ascolta le nostre poche parole di questi giorni, pretenda di sapere dal suo giornale, dal suo tg, quello che succede a RR perchè noi non possiamo più dirglielo.
Cosa resta da dire? Il nostro indirizzo, l'unico esile collegamento che ci resta Via Principe Amedeo 2 00185 Roma. Ed i nostri telefoni:460541 e 465711.
Scriveteci quello che state facendo per RR, diteci quello che state facendo per RR.