Telegramma giunto alla Radio Radicale il giorno 7 marzo 1990.
"I giornalisti di Repubblica esprimono solidarietà con Radio Radicale voce di primo piano nel panorama dell'informazione democratica.
Il CDR di Repubblica."
Solidarietà della F.G.C.I.
Care compgne e cari compagni di Radio Radicale,
e' con profonda amarezza che abbiamo appreso delle vostre gravissime difficoltà finanziarie e della conseguente decisione di cessare le trasmissioni. In un momento in cui la maggior parte delle fonti di informazione subisce l'offensiva dei grandi monopoli economici la vostra voce e' uno strumento importante per chi crede alla necessità di una informazione pluralista e democratica.Riteniamo che il restringimento della libertà di stampa e della libertà di critica sia uno dei segni più gravi del deterioramento complessivo della democrazia nel nostro Paese.
Le concentrazioni editoriali e televisive sono parte di un disegno più complessivo che tende ad omologare voci, volti, culture e differenze che non rientrano in un'idea di mercificazione dei sogni e dei bisogni della gente. Con la stessa determinazione con la quale ci opponiamo alla criminalizzazione dei tossicodipendenti e alla legge Ruberti, staremo al vostro fianco spingendo in ogni sede istituzionale possibile affinche' Radio Radicale venga riconosciuta servizio pubblico e riceva gli adeguati finanziamenti dal Parlamento.
L' esecutivo della F.G.C.I. di Roma.