Intervista - La Stampa, 26 febbraio 1995

Bruxelles - Emma Bonino, che alla Commissione europea ha la responsabilità per i consumatori, gli aiuti umanitari e la pesca, ha colto l'occasione del G7 sulla "società dell'informazione" per presentare al pubblico l'ultima invenzione telematica dell'esecutivo di Bruxelles: una sorta di "consigliere" computerizzato per i consumatori che hanno accesso ad "Internet", che con i suoi 30 milioni di utenti è la rete informatica più diffusa del mondo. "L'idea ci è venuta un po' all'ultimo minuto - dice la Bonino -; era pronta la guida ai consumatori, di cui non ho il merito, perché fatta dalla precedente Commissaria, guida che risponde ad un problema reale: la legislazione europea sulla protezione dei consumatori è imponente, 48 direttive, ma nessuno le conosce. Esiste dunque un problema di informazione dei consumatori. Avendo poche risorse e poche persone, ci è venuta l'idea di usare un po' parassitariamente questo lavoro fatto da altri per altre ragioni, accelerando al massimo per realizzare l'immissione in rete"

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Come funziona questa guida?

"In modo molto semplice, con le domande che di solito si pone, come ad esempio "ho un appartamento in multiproprietà in Spagna, lo posso assicurare anche nel mio Paese o no?". Oppure: "sono arrivato in aeroporto e sul mio volo c'erano più prenotati che posti. Non sono riuscito a partire, ho diritto al rimborso?". La ricerca si fa con le parole chiave, che guidano l'utente attraverso domande sempre più precise, finché non esce la risposta".

Le risposte sono prefissate o c'è possibilità di avere risposte "ad hoc"?

"Il sistema prevede solo risposte precise a domande fisse, che però sono molto specifiche. Ma abbiamo realizzato anche una "casella postale elettronica", dove gli utenti possono inviare dei quesiti particolari e ricevere una risposta direttamente da noi".

La libertà di movimento delle persone all'interno dell'Unione europea non è ancora una realtà, anche se sancita dal trattato. Difenderà anche gli "utenti dell'Europa"?

"Quella dei consumatori non è una politica comune dell'Unione europea, ma, dice il Trattato, "un contributo" alla loro difesa. Per far passare l'idea di questo "utente dell'Europa", bisogna in primo luogo battersi perché si riconosca statuto di politica comune alle azioni in difesa dei consumatori. E' quanto mi ripropongo di fare alla Conferenza intergovernativa del '96". [f.sq.]