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Agora' Agora - 15 marzo 1990
MOSCA: ARRESTATA EVGENIA DEBRIANSKAJA, MEMBRO DEL CONSIGLIO FEDERALE DEL PARTITO RADICALE. CONDANNATA A 7 GIORNI DI CARCERE PER AVER RESISTITO AGLI AGENTI DURANTE UNA PERQUISIZIONE DELLA SUA ABITAZIONE, DOPO LA CONDANNA, LA DEBRIANSKAJA E' EVASA DAL TRIBUNALE DANDO NOTIZIA DELL'ACCADUTO. E' TUTTORA LATITANTE.

Martedì 13 marzo nell'appartamento di Evgenia Debrianskaja, in via Riciagova, alla periferia di Mosca, si sono presentati gli uomini del Kgb e della milizia che accompagnavano gli addetti del Tribunale per il sequestro di beni necessari a compensare l'ammontare di 3000 rubli di sentenze di condanna per aver organizzato manifestazioni pubbliche non permesse.

Come ha di già più volte annunciato, la Debrianskaja non intende pagare queste sanzioni amministrative in quanto le ritiene palesemente anticostituzionali. Per la stessa ragione non le viene concesso il passaporto per l'espatrio, impedendole di partecipare alle riunioni del Consiglio Federale del Partito radicale di cui fa parte.

Durante la perquisizione il comportamento dei militi è stato particolarmenete severo. Evgenia, nel voler difendere dal sequestro un registratore di proprietà di Victor Rezunkov, iscritto radicale che si trovava nell'appartamento, si è opposta fisicamente agli agenti che di forza si sono presi sia il registratore sia lei stessa.

Dopo aver passato la notte in carcere, la Debrianskaja è stata condannata dal Tribunale Distrettuale a 7 giorni di carcere. Qualche minuto dopo la sentenza, è riuscita ad evadere dal comprensorio giudiziale e ha dato notizia dei fatti. Tuttora si trova in stato di latitanza.

In una breve coversazione avuta con lei ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Mi rifiuto di continuare a subire condanne e atti illegali nei confronti della mia attività politica di militante radicale. Non pagherò le multe. Cercherò sempre di sottrarmi al potere incostituzionale che pretende di carcerarmi. Non accetto la condanna e mi appello alle organizzazioni di difesa dei diritti civili perché mi aiutino nella mia battaglia politica e personale contro queste leggi ingiuste".

 
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