Il testo della lettera inviata da Alessandro Smeraldi, segretario della Federazione romana- Sezione dipendenti Regionali - del Partito Comunista Italiano alla Presidente della Camera dei deputati e ai Presidenti dei Gruppi parlamentari:

"Lo scorso febbraio il congresso della nostra sezione ha, tra l'altro, approvato un ordine del giorno con il quale si auspicava che a Radio Radicale fosse riconosciuto il proprio servizio pubblico decennale e che fosse messa in condizione di proseguire nella sua preziosa attività.

Dal 2 Marzo Radio radicale ha interrotto le sue trasmissioni a causa di una crisi economica e finanziaria da tempo denunciata ed ormai insostenibile.

Da quella data i cittadini sono stati privati delle dirette dal Parlamento, dalle dirette dai principali consiglii comunali, dalle trasmissioni integrali dei congressi di tutti i partiti, delle sedute del CSM e dell'ascolto dei principali processi.

Per consentire a Radio radicale di tornare a svolgere la propria funzione di servizio dinformazione pubblica quasi tutti i gruppi parlamentari hanno sottoscritto una proposta di legge per attribuire a Radio radicale un contributo "una tantum" di 20 miliardi.

Chiediamo che il Parlamento giunga ad una rapida approvazione della proposta di legge in modo che tutti, in particolare i parlamentari, possano tornare ad usufruire di un servizio finora fornito gratuitamente."