CONFERENZA STAMPA Paolo Buzzanca (radicale)
Piero Pastena (condirettore Guida Verde)
Roberto Lo Sciuto (presidente del Voltaire)
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Per le elezioni del 6 maggio a Palermo sarà presente una lista "antiproibizionista e verde, per Palermo".
PERCHE'
In assenza di una grande lista civica e di rinnovamento capace di rimescolare le acque stagnanti della politica e della partitocrazia palermitana, noi riteniamo che la vivibilità a Palermo (il materiale diritto al vivere quotidiano in una città a misura di donna e d'uomo) non possa ormai prescindere dall'affrontare di petto la questione droga.
E' la questione droga-narcotraffico-criminalità organizzata a fare anche di Palermo un caso nazionale e transnazionale. E' la questione droga-criminalità da strada-tossicodipendenza-Aids a contribuire in modo tragico e apparentemente irreversibile al degrado delle strade, delle piazze, degli spazi fisici di convivenza civile non a caso sempre più disertati, abbandonati dai cittadini.
Parlare di ecologia politica, di sanità, di ordine pubblico a Palermo senza affrontare come priorità questo tema, significa ignorare la realtà o volerla mistificare, oppure vendere illusioni alla gente.
PER FARE COSA
I candidati della lista antiproibizionista e verde per Palermo, tutti da sempre impegnati nelle battaglie verdi, ambientaliste, antiproibizioniste e nelle lotte per i diritti civili, sono concordi nel voler affrontare quattro priorità anche nelle istituzioni:
1) Il proibizionismo sulla droga. Ai partiti "antimafisti" e "antidroghisti", che hanno saputo in questi decenni far dilagare la mafia e la droga, intendiamo opporre - dal Comune di Palermo a Montecitorio e al Parlamento Europeo - la proposta transnazionale antiproibizionista.
Sulla scorta degli esempi di Liverpool e Amsterdam avanzeremo in Comune le praticabili e concrete misure per fronteggiare il flagello droga (assistenza ai tossicodipendenti, controllo sulle siringhe, strutture sanitarie e ospedaliere, carcere dell'Ucciardone, ecc.).
2) Il proibizionismo sull'acqua. L'acqua c'è ma non si vuole. L'unica pioggia che si vuole è quella dei miliardi di finanziamento pubblico. L'anno scorso abbiamo chiesto, anche con un digiuno nonviolento, che comuni e regione puntassero immediatamente all'eliminazione degli sprechi e all'utilizzo di tutte le risorse idriche disponibili (dal 35% di dispersione dell'acquedotto di Palermo al recupero delle acque reflue). I partiti invece chiedono solo soldi sia attraverso la dichiarazione di "stato di calamità naturale" sia attraverso la politica delle grandi opere pubbliche, molte delle quali incidono negativamente sul sistema idrogeologico. L'acqua, o meglio la sete dei siciliani, costa oggi allo Stato due milioni pro-capite. Proporremo che la politica degli enti pubblici cessi di salvaguardare le corporazioni e gli speculatori, con attenzione reale alle necessità vitali dei cittadini.
3) Il proibizionismo sulla giustizia. La logica perversa dell'emergenza ha fatto di Palermo la città dei "palazzi dei veleni" e della irriconoscibilità delle istituzioni, anche giudiziarie. L'80% degli elettori palermitani, attraverso il referendum, aveva risposto positivamente alla battaglia di Enzo Tortora per la giustizia giusta. Diffide, soggiorni obbligati, ritiro delle patenti, poteri straordinari, 416 bis applicato in assenza di reati specifici, non hanno indebolito la mafia. Talvolta ne sono anzi stati strumenti di crescita e diffusione, determinando l'emarginazione di ampi strati sociali e regalando alla mafia il controllo di interi quartieri. A maggior ragione il nostro impegno sarà volto all'affermazione della cultura dello Stato di Diritto, delle garanzie, dei principii costituzionali.
4) Il proibizionismo sulla vivibilità. La città che è stata dei Gohete, dei Maupassant, dei Wagner, che ospitò gli Zar e i monarchi inglesi, animata dai Florio e dai Whitaker, è oggi la città dello sfascio culturale, architettonico, urbanistico. Arte, cultura, immagine europea sono state umiliate dalla stessa politica che ha prodotto i progetti mastodontici dell'economia assistita. Alla prosopopea dei mega-progetti rispondono i tre lustri di chiusura del Teatro Massimo, la fatiscenza dei quartieri più storici di Palermo, il disprezzo ignorante delle radici culturali, la guerra partitocratica a tutte le associazioni che vogliono produrre idee e confronto e non clientele elettorali. Palermo può rifiorire, ma necessita non di interventi a pioggia bensì di strutture e servizi, profondamente inseriti nel centro storico per ridargli vita e riqualificarlo. Strutture che intendiamo attivare: il Comune già le possiede in enorme quantità, ma marciscono perché il loro utilizzo escluderebbe gli amici delle sovvenzioni p
ubbliche.
Come antiproibizionisti e verdi per Palermo avvertiamo oggi tutto il rischio di una democrazia che è di fronte a un bivio. L'alternativa è fra democrazia proibizionista (stato etico, logica della perenne emergenza, disinformazione) e democrazia classica (stato di diritto, rispetto delle garanzie, etica delle responsabilità).
COME
Gli antiproibizionisti e verdi per Palermo non sono in concorrenza con nessun partito: nè col partito di Orlando nè con quello di Gunnella, nè col partito della Battaglia nè con quello di Folena. Rispettiamo tutti, ma siamo al di fuori di ogni logica di partito nazionale e delle dieci filiali palermitane dei partiti nazionali. Se come persone, dopo anni e anni di battaglie civili nelle strade, decidiamo ora di candidarci è per farlo con questa lista, per affermare le priorità che essa esprime, negate o aggravate dai partiti tradizionali.
CON QUALI MEZZI
I partiti "antimafisti" e "antidroghisti" sono notoriamente ben foraggiati. Noi non abbiamo letteralmente una lira. Apriamo qui, oggi, la campagna di autofinanziamento. Rivolgiamo anche un pubblico appello per poter disporre di una sede (che sarà puntualmente riconsegnata, pulita e in ordine il giorno 6 maggio). E' altresì indispensabile avviare nei prossimi giorni la raccolta-firme per la presentazione della lista, eventualmente anche alle provinciali.
CON CHI E CON QUALE SIMBOLO.
Simbolo e nomi dei candidati saranno resi pubblici entro sette giorni. Sabato prossimo si terrà la prima assemblea della lista.
DICHIARAZIONE DI GIOVANNI NEGRI
(Segretario del gruppo parlamentare PSDI a Montecitorio)
Deputato di Palermo.
Come militante del Partito Radicale transnazionale, ma ancor prima come deputato socialista democratico, avete tutta la mia simpatia. Se c'è un'iniziativa tanto limpida e povera quanto intelligente, necessaria, pienamente e autenticamente socialista, è quella che voi oggi annunciate a Palermo in sintonia con una battaglia parlamentare di grande rilievo.
In questa sede, coerentemente con quanto ho sperato e proposto per le elezioni a Palermo, devo tuttavia esprimere una grande delusione. Avevamo sperato in Orlando come capolista di una grande lista civica e alternativa, che consentisse ai cittadini di scegliere altro che i vecchi, logori dieci simboli di partito. A quanto pare sarà invece capolista della DC, consentendo i peggiori equivoci e senza alcuna coerenza con le sue pluriennali affermazioni. Se così sarà, Orlando ci ricorderà quel favoloso personaggio che l'Abate Vella nel Consiglio d'Egitto di Sciascia, che inventava finti trattati arabi per giustificare la legittimità latifondista dei baroni.
E un'altra delusione, francamente, mi pare venga da Folena. Ma è davvero sicuro che la nuova "cosa" a Palermo si fa con tutto lo schieramento che sul caso Tortora stava dall'altra, brutta parte della barricata? Un PCI con lista blindata e imbottita dei soliti compagni di strada mi pare un PCI dove tutto cambia e nulla muta.
Se mi è consentito, rivolgo loro un umile appello, affinchè ci ripensino. Così come gli altri partiti, compreso il mio, spero ben valutino la disaffezione e la noia di una scontata competizione partitocratica.
DICHIARAZIONE DI ADELE FACCIO
(Deputata Verde Arcobaleno, capolista Verde Arcobaleno alle Europee)
Sono sempre caldamente interessata ai gravi problemi dell'acqua in Sicilia:
- cementificazione dei corsi dei fiumi
- sorgenti naturali e acqua termale
- distribuzione dell'acqua potabile nelle città.
I periodi di siccità non condizionano in modo irreversibile nè il clima nè l'equilibrio idrogeologico: si sono sempre avuti nella storia e si alternano a periodi di eccezionale piovosità.
La situazione idrica è invece collegata strettamente alla condizione assurda delle proprietà private e delle fonti e dei pozzi e delle sorgenti.
Una buona gestione politica del problema giova sicuramente allo sviluppo delle situazioni.
Sono purtroppo trattenuta a Roma, in queste ore, dall'importante dibattito parlamentare sulla droga. Ma so bene quanto la vostra iniziativa a Palermo sia di grande importanza per tutti.
DICHIARAZIONE DI EMILIO VESCE
(Deputato Verde Arcobaleno)
Care/i compagne/i,
sono trattenuto a Roma per il dibattito in aula sulla legge proibizionista contro la droga che comincia proprio oggi.
Questa coincidenza mi priva della possibilità di essere con voi alla conferenza stampa di presentazione della vostra lista antiproibizionista e verde a Palermo.
Sono convinto che la scadenza del 6 maggio sarà una scadenza democratica se saprete affermare il principio, da troppi dimenticato, della responsabilità politica.
Tanto più forte può essere il salto di qualità, se affermate questo principio in una città come Palermo, se saprete svelare e combattere l'amministrativismo affaristico che si cela dietro le grandi campagne contro la mafia, contro la droga, insomma contro i fantasmi che angosciano il nostro oggi: sempre nutrite di giustizia emergenziale, di demonizzazioni strumentali, di protagonismi da copertina.
E' contro questa politica che dovete e potete affermare il principio della responsabilità politica; perchè solo essa consente di smascherare e battere i professionismi, già denunciati da Sciascia, che non sono solo riferibili all'antimafiosità ma anche al politicismo, all'ambientalismo affaristico, all'assessorismo d'assalto.
C'è in Palermo una maggioranza civica temuta e combattuta perchè alternativa alle maggioranze costruite ed imposte speculando sui dolori e sulle paure: maggioranze consociative risultate da compromessi inconfessi che consentono intercambiabilità davvero sorprendenti.
Vi sono nella vostra città statue di legno che possono essere portate in spalla da diversi fedeli purchè le processioni si dirigano comunque e sempre verso il solito tabernacolo, quello della DC, quello dei grandi affari, quello delle grandi famiglie.
Fare a Palermo una lista antiproibizionista e verde vuol dire dare voce e forza a una maggioranza civica più interessata a risolvere i problemi dello Zen che ai flash della convegnistica, più impegnata a fare Stato di Diritto lo stato che a menare campagne emergenziali, a riempire l'Ucciardone, a celebrare funerali in una società, quella palermitana, che da sempre rivendica il diritto di essere normale.
Un grande augurio