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Agora' Agora - 31 marzo 1990
CONFERENZA STAMPA DI RADIO RADICALE

Da oggi a Radio Radicale comincia il conto alla rovescia. Siamo ad un punto di svolta: alle spalle abbiamo un mese di iniziativa serrata per salvare Radio Radicale; di fronte abbiamo un solo mese di tempo prima della definitiva liquidazione. E' il momento di trarre un bilancio di quanto abbiamo ottenuto ed è certamente drammatico. Da un lato infatti, questo mese ha portato un progressivo impantanarsi dell'attività della Commissione Cultura della Camera che avrebbe dovuto esaminare la proposta di legge ad hoc per Radio Radicale, ed invece ha tentato di usare questo problema per trainare i peggiori interessi di partito e di parrocchia e probabilmente senza riuscire neppure in questo.

Le volontà dei partiti che avevano sottoscritto qual provvedimento a favore di Radio Radicale, si sono scontrate a quanto pare con una irremovibile opposizione socialista e sono naufragate. L'opposizione del PSI continua a consistere nel dire: se Radio Radicale vuole 20 miliardi allora li vogliamo anche noi e da qui non si è spostata.

In questi giorni decine di altre emittenti stanno tentando di interferire il segnale di Radio Radicale approfittando di questo momento di difficoltà, nella speranza di potersi guadagnare a nostre spese qualche diritto a trasmettere. Sono ben trentanove le radio con le quali è stata formalizzata una vertenza. In alcuni casi si sono dovute promuovere anche azioni in sede penale. Non sono mancati anche gli atti di vandalismo, di chi per trasmettere ha addirittura tagliato i cavi dei nostri impianti , come è accaduto nei giorni scorsi alla Maiella.

Anche la crisi di liquidità continua ad aggravarsi: questo mese gli stipendi non sono stati pagati e tutti i dipendendenti stanno già ricevendo le lettere di licenziamento. La prospettiva del 30 aprile, della liquidazione è sempre più concreta.

Questo è quindi un piatto della bilancia della nostra iniziativa.

Sull'altro piatto pesano i riconoscimenti istituzionali, culminati con l'incontro di ieri con il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che ci sono giunti in questi trenta giorni. Assieme al Presidente, centinaia di Parlamentari, di Sindaci, di Magistrati hanno testimoniato la loro volontà di salvare Radio Radicale.

E' un dato importantissimo, che sembra per ora inconciliabile con il parallelo aggravarsi della nostra situazione che abbiamo appena descritto.

Abbiamo allora deciso di dare una sterzata alla nostra iniziativa, di farla entrare in una nuova fase. Andremo incontro alla data del trenta aprile con tutte le vele spiegate. Ci siamo accorti che in questo mese di chiusura, quello che avevamo comunque registrato per salvaguardare il valore del nostro archivio, rappresentava una sorta di palinsesto ideale di Radio Radicale, così come gli appuntamenti politici ed istituzionali del mese che ci resta. Congressi di partito, riunioni del CSM, sedute di commissioni parlamentari e dibattiti d'aula, manifestazioni politiche ed elettorali: c'era e c'è di che fare, per un mese, una Radio Radicale al suo massimo ed in questo modo arrivare alla salvezza o alla scomparsa.

Con l'incontro del Presidente della Repubblica abbiamo raggiunto il massimo apprezzamento istituzionale al quale potevamo aspirare Ora dobbiamo anche ritrovare un altro patrimonio che in questi giorni abbiamo invece perduto: i nostri ascoltatori. Dobbiamo chiamarli a raccolta, dobbiamo averli pronti a sostenerci quando arriveremo alle battute finali e ci sarà certamente bisogno di loro.

 
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