Il segretario del gruppo PSDI a Montecitorio, Giovanni Negri, ha oggi inviato la seguente lettera al segretario del PSDI Cariglia, ai ministri socialdemocratici Facchiano e Vizzini, ai capigruppo Caria e Bono Parrino, a tutti i parlamentari PSDI.
Cari compagni,
come certo sapete un ordine del giorno approvato dal Congresso nazionale invita formalmente i parlamentari PSDI ad adeguati approfondimenti del ddl sulla droga, alla luce delle gravi perplessità e preoccupazioni espresse da diversi settori dell'amministrazione dello stato (magistrati, medici, funzionari delle prefetture, doganieri, personale carcerario, ecc...). Credo che tale approfondimento dell'articolato sia ora necessario, anche per colmare una lacuna: sul ddl in questione non si è mai infatti svolta una riunione del gruppo parlamentare o del consiglio nazionale del partito.
Se avanzo tale richiesta, tuttavia, non è per confermare la mia posizione antiproibizionista o invocare pretestuose "dialettiche interne". La mia sincera preoccupazione è un'altra. Io non so quanti fra voi abbiano esaminato l'articolato con attenzione, ma sta di fatto che anche da una semplice lettura del ddl emergono due dati drammatici:
1) non è neppure una legge dignitosamente proibizionista, perché l'unico elemento di novità è la sostituzione della "modica quantità" con la "dose media giornaliera", ossia la sostituzione della zuppa con il pan bagnato.
2) articolo dopo articolo, il ddl si rivela un ottimo canovaccio per una commedia satirica di Dario Fo e supera in umorismo tutte le malvagie "barzellette sui carabinieri", prefigurando situazioni paradossali, del tutto inattuabili. Fra i mille esempi, valga l'art.74 che pretende di regolamentare la "prestazione di soccorso in caso di morte", soccorso che in simili casi a me pare di ardua realizzabilità.
Non mi dilungo oltre perché confido sia chiara la natura delle mia preoccupazione: il grave nocumento che in prospettiva può derivare all'immagine del partito da una superficiale e scontata adesione a un disegno di legge privo dei requisiti minimi per essere definito tale. Restando in attesa di un riscontro e della riunione comune vi saluto cordialmente.