Dichiarazione di Peppino Calderisi, Presidente del Gruppo Federalista Europeo.
"La posta in gioco al vertice di Dublino è molto alta. Il tema è l'Unione politica europea ma c'è un'alternativa di fondo: scegliere la strada federale e sovranazionale accrescendo davvero i poteri del Parlamento europeo e della Commissione esecutiva, oppure la strada confederale, intergovernativa e sostanzialmente non democratica che affida ogni potere al Consiglio europeo e riserva per il P.E. un ruolo marginale.
Il Governo italiano può giocare un ruolo determinante. Esso è vincolato alla prima strada dagli indirizzi più volte espressi dal Parlamento e anche dal corpo elettorale nel referendum del 18 giugno 1989. Questi indirizzi prevedono l'attribuzione al Parlamento europeo del mandato di redigere la Carta costituzionale dell'Unione europea e la costituzione di un Comitato ad hoc presieduto dal Presidente della Commissione Jacques Delors per preparare la Conferenza intergovernativa sulle riforme istituzionali della Comunità (in questo senso si è espressa la Camera sia il 15 novembre '89 che il 21 marzo scorso con la stessa mozione di maggioranza).
Le proposte di Mitterand e Kohl sembrano invece muoversi seguendo l'altra strada. Non a caso hanno proposto che siano le diplomazie dei ministeri degli esteri dei dodici e non un Comitato ad hoc presieduto da Delors a preparare la Conferenza intergovernativa.
Ci auguriamo che il Governo italiano mantenga fermi gli impegni assunti in Parlamento e sappia correggere radicalmente l'impostazione di Mitterand e Kohl, evitando così anche le diffidenze degli altri paesi rispetto a qualsiasi asse preferenziale franco-tedesco."