DICHIARAZIONE DI EMILIO VESCE.A Padova, nella notte dal 30 aprile al 1 maggio ignoti violenti hanno bruciato la postazione antiproibizionista, una roulotte, che per circa un mese ha svolto un importante servizio di informazione per la gente sul narcotraffico, sulle tossicodipendenze, sulla legge in discussione alla Camera dei Deputati.
Centinaia e centinaia di persone hanno potuto dialogare con gli antiproibizionisti, ascoltare le dirette dal Parlamento di Radio Radicale, entrare in contatto con una diversa "verità" sulla droga.
"Con l'attentato del 1· maggio si è tentato di zittire la voce degli antiproibizionisti - ha dichiarato il deputato radicale Emilio Vesce - con un atto di violenza che fa seguito alla aggressione subita da un candidato antiproibizionista a Torino, la scorsa settimana.
Si vogliono ridurre al silenzio i cittadini che hanno il coraggio di dire in pubblico verità scomode intorno al drammatico problema della droga. Un'operazione condotta a vari livelli, da quello della violenza esplicita dell'attentato, alla scientifica copertura e furto dei nostri spazi elettorali. Sul furto degli spazi elettorali si sono distinti soprattutto democristiani, socialisti, missini, Comunione e Liberazione. Abbiamo denunciato sia l'attentato che il furto dei nostri spazi elettorali. Ora attendiamo interventi incisivi dell'autorità per ripristinare la legalità e la correttezza nel confronto elettorale".