Secondo Marco Taradash, deputato europeo antiproibizionista, "il successo delle liste antiproibizioniste è uno dei dati salienti di queste elezioni. Presentatesi per la prima volta ad elezioni amministrative hanno ottenuto sei seggi, confermando il risultato delle elezioni europee in una situazione di forti condizionamenti localistici e nonostante la penuria assoluta di mezzi per la propaganda elettorale". Neppure la disinformazione sugli obiettivi e le proposte della lista - ha aggiunto Taradash - ha impedito il successo delle liste antiproibizioniste, che inviano i loro rappresentanti anche nei consigli comunali delle maggiori città, da Milano a Torino a Genova a Cagliari, le poche in cui erano presenti.
Da sottolineare - secondo l'eurodeputato - "che la lista antiproibizionista è l'unica che abbia resistito in Lombardia alla forza d'urto della Lega Lombarda, che ha sottratto voti a tutti gli altri concorrenti".
Le uniche perdite elettorali della lista si sono avute nel meridione.
"Mentre nel Nord Italia non si è perduta la fiducia nella politica e i cittadini hanno organizzato la loro protesta antipartitocratica premiando le leghe ma anche proposte politiche concrete come quella antiproibizionista, al Sud - ha detta Taradash - il voto di protesta si è espresso nella maniera sfiduciata dell'astensione e nel riflesso qualunquista del voto alla DC e al PSI come erogatori di promesse e favori. Il voto meridionale è stato condizionato, come la campagna elettorale dal convergente inquinamento della partitocrazia e della narcocrazia. Si apre, per tutti, una questione meridionale, la cui soluzione, in chiave europea, non può fare a meno della risposta antiproibizionista per ridurre l'influenza della criminalità organizzata sulla vita civile, istituzionale ed economica delle regioni meridionali".