Ringrazio i compagni ed amici che hanno voluto e consentito, financo ispirato con il loro esempio, la mia presenza nello scontro politico ed elettorale teramano. Ringrazio i cittadini di Teramo, cui devo l'elezione al Consiglio Regionale, al Consiglio Pronviciale, al Consiglio Comunale ed una testimonianza di forte affetto e fiducia nettamente minoritaria ma altrettanto nettamente cristallina, coraggiosa e di grande dolcezza per il vecchio teramano e abruzzese che sono.
Ora occorre subito rimboccarsi le maniche e andare al sodo.
Oltre un terzo dei teramani ha votato - se si tien conto dei risultati - per la difesa dell'ambiente, della città, della sua storia e della qualità della vita, dei suoi abitanti. Ha votato contro le attuali soluzioni deliberate, che comportano "lotto zero" e parcheggi in zone che ne risulterebbero distrutte, e sono patrimono irrimpiazzabile per tutti, e per sempre. Noi confidiamo che la DC possa e voglia rivedere quindi le decisioni acquisite, al loro presentarsi, dall'unanimità del Consiglio Comunale. Se questa scelta di tolleranza e di saggezza si facesse strada anche noi non potremmo che corrisponderla con il massimo di lealtà e di impegno. Altrimenti dovremmo difendere con tutta la nostra forza di nonviolenti, non solamente di democratici, ogni palmo di terreno e di natura attaccati.
Mi auguro, infine, che sia possibile costituire in Consiglio Comunale di Teramo un unico grande gruppo consiliare, democratico, laico, civico, verde, aperto ad una collaborazione chiara, e ad una opposizione tollerante e aperta, quanto decisa e intransigente.
Per finire, la lettura meccanica prevalente dei risultati rischia di non far comprendere la complessità e l'importanza di quel che è accaduto. Basta guardare ai risultati di numerosi comuni della provincia e della regione per rendersi conto che la perdita del 9% dei voti del PCI è stata frequente, in pratica assenza nostra. Vorrei ricordare che nelle elezioni europee avevo già riscosso circa il 12% dei voti, pur con i laici, ma con la concorrenza di due liste verdi, e della lista antiproibizionista.