La Bonino: "Pronti a reagire"Una fregata di Ottawa ha intercettato una flottiglia di pescherecci spagnoli e portoghesi. Da Bruxelles, minacce di ritorsioni dei Quindici.
Il Messaggero, 8 marzo 1995
di Romano Dapas
Bruxelles - Di colpo, l'Europa rischia di trovarsi in guerra col Canada. Ma, per fortuna, si tratta solo di una "guerra del pesce". Fatto sta che una fregata canadese è salpata, ieri mattina, dalla base di Saint-Jean per intercettare una flottiglia di 49 pescherecci spagnoli e portoghesi che stanno pescando l'ippoglosso (una specie di grossa sogliola) duecento miglia al largo di Terranova. Le intenzioni del battello della marina canadese non sono delle più amichevoli. Il ministro della pesca di Ottawa, Brian Tobin, ha infatti annunciato che "l'attività illegale dei pescherecci europei sarà interrotta in una maniera o nell'altra". A Bruxelles, Emma Bonino, commissario europeo responsabile per la pesca, si prepara al peggio. Definiti "un po' arroganti" i metodi dei canadesi, la Bonino ha chiarito che "l'Europa non intende restare con le mani in mano di fronte ad una strategia aggressiva basata su azioni unilaterali." Morale, se i pescherecci iberici verranno sequestrati, i "Quindici" della UE reagiranno con mi
sure di ritorsione commerciale, secondo una linea confermata, non più tardi di lunedì scorso, col rigetto di un ultimatum canadese.
La vertenza trova le sue origine nella decisione della NAFO (l'organizzazione per la pesca dell'Atlantico nord-ovest) di fissare a 27 mila tonnellate le catture globali dell'ippoglosso per il '95. Ma, con un voto a sorpresa, il Canada si era riservato il 60 per cento dell'intera quota, lasciando agli europei solo il 12,6 per cento, contro l'80 per cento pescato negli anni precedenti. Comprensibile l'energica protesta di Bruxelles, cui però Ottawa aveva replicato con la proposta di una moratoria di due mesi e l'annuncio di voler estendere la sua legislazione sul controllo della pesca al di là delle 200 miglia marine stabilite dal Diritto del Mare. Va da sé che, a quel punto, la tensione è ulteriormente aumentata. Inutili si sono rivelati una serie di contatti diplomatici ed una lunga telefonata fra il presidente della Commissione, Jacques Santer e il premier canadese, Jean Chrétien. Pur convinti di dover trovare una soluzione negoziata, gli europei non demordono. Emma Bonino ha convinto i ministri degli Ester
i della UE a respingere la richiesta ultimativa per una moratoria e ad autorizzare i pescherecci a proseguire la loro attività incuranti delle minacce. Invece di 3400 tonnellate di ippoglosso, spagnoli e portoghesi contano di pescarne, quest'anno, 18 mila, cioè quasi la metà del quantitativo globale consentito. Ma dopo la partenza della fregata da Saint-Jean tutto può accadere.