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Agora' Agora - 22 maggio 1990
L'EXPO A NAPOLI, MA SU BASI COMPLETAMENTE DIVERSE. UNA PROPOSTA AMBIENTALISTA E DI GRANDE RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA. SE NON CI SONO I TEMPI ("SCUSATE IL RITARDO"...) SI PUNTI SULL'EDIZIONE SUCCESSIVA. UNA RESPONSABILITA' DELL'ITALIA INTERA, UNA RISPOSTA IN POSITIVO ALLE LEGHE. PROPOSTA UNA MOZIONE PARLAMENTARE PER DECIDERE. DICHIARAZIONE DI FRANCESCO RUTELLI, DEPUTATO VERDE ARCOBALENO.

All'inizio di questo secolo, Napoli era probabilmente la più bella città del mondo, per i suoi strabilianti valori naturali, storici e paesaggistici. Al compimento dell'anno Duemila, Napoli si presenta come la più distrutta delle metropoli occidentali.

Non solo l'Italia, ma l'intera comunità mondiale possono - e debbono - contribuire a risollevare questa grande città, farla diventare simbolo di un riscatto dal degrado ambientale e sociale.

Ha un senso, allora rilanciare la proposta per l'Expo 2.000 a Napoli? Si, ma solo su basi diverse e ad una condizione. Che essa non sia occasione per un grande ingorgo di miliardi, cemento ed appalti, ma di una opera intelligente ed energica di riorganizzazione urbana. La proposta che si può avanzare è questa: distruggere gli insediamenti industriali di Bagnoli, creare uno straordinario polmone di riqualificazione urbana, fondato sui "vuoti" più che sui "pieni", sul Parco dei Campi Flegrei, il recupero dei beni archeologici e storici, il risanamento del litorale, il trasporto veloce su rotaia, la creazione di architetture per l'esposizione destinate ad un uso permanente per la scienza e la tecnologia, all'interno di un grande progetto che vada da Fuorigrotta a Pozzuoli.

Questa idea potrebbe essere recepita dall'Italia intera, ed essere contemporaneamente una risposta positiva alla inquietante insorgenza delle Leghe, e la finale risposta negativa all'assurdo proposito di realizzare l'Expo a Venezia.

In definitiva, si tratta di contrapporre un intervento di risanamento per Napoli ad un intervento di distruzione per Venezia.

Certamente: i termini per la presentazione delle candidature al Bureau International des Espositions sono scaduti.

E allora, il motto della candidatura di Napoli potrebbe essere, come il titolo del film di Troisi: "Scusate il ritardo"... Ma una simile impresa può ammettere anche il differimento di alcuni anni, così da farci puntare sulla scadenza successiva all'anno 2.000: il 2.004, per la prima Esposizione del Terzo Millennio.

Quel che conta, oggi, è riportare ciascuno alle proprie responsabilità. Il Parlamento, per fornire indizi precisi e vincolanti. Il Governo, per decidere quale proposta formulare in sede internazionale.

Ecco la ragione per cui nei prossimi giorni io presenterò alla Camera una mozione parlamentare che chiede per Napoli l'Esposizione del risanamento e della svolta urbanistica e civile.

 
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