A distanza di un mese siamo ancora qui alla vigilia di una consultazione popolare, per dare un voto. Diverso è oggi lo scopo. Non dovremo eleggere nessuno, non dovremo scegliere un partito, dovremo solo dire sì o no ai tre quesiti che ci vengono sottoposti due sono relativi alla caccia, uno all'uso e all'abuso dei pesticidi nell'agricoltura.
Se diverso è oggi lo scopo, resta immutata la ragione che vi deve convincere a votare: la democrazia, la difesa del vostro diritto, del diritto di ciascuno di scegliere e di decidere, diritto che oggi come un mese fa, è sempre più messo in discussione nel nostro paese da questo sistema politico, dai partiti, dalla partitocrazia.
Il referendum, questo strumento di democrazia diretta che la nostra Costituzione riserva al cittadino, al quale -ricordiamolo - dobbiamo anzitutto l'avvento della Repubblica, vi e stato - a lungo, fino agli anni '70 - impedito.
C'è voluta la determinazione e l'iniziativa dei radicali, perchè questo strumento venisse attivato e messo concretamente a vostra disposizione.
Il divorzio, l'aborto - queste grandi conquiste di civiltà democratica - il finanziamento pubblico dei partiti - con la caduta di Leone e l'elezione di Pertini - e - da ultimo - la giustizia e il nucleare, sono momenti determinanti nella storia recente del nostro Paese.
Ma oggi, di nuovo, da più parti si cerca di togliervi dalle mani il referendum, sostenendone l'inutilità.
La verità è che non vogliono che siate voi, neppure in queste occasioni, a decidere. Devono essere loro, sempre e solo loro, i partiti, i vostri padroni, a decidere.
Per ben due volte, noi radicali, prima da soli - nel 1980 - poi con altri movimenti e associazioni - nel 1986 - raccogliemmo le firme perché il cittadino decidesse sulla caccia. Questo diritto vi fu negato e oggi, che sotto la pressione di una opinione pubblica ampiamente favorevole, non sono riusciti a impedirvelo, vi si vuole indurre a non partecipare al voto, in alcuni casi, anche con l'intimidazione e l'inganno violando precise norme penali.
Noi radicali vi diciamo che la prima, essenziale, esigenza è quella di andare a votare, per difendere l' agibilità democratica di questo strumento costituzionale, che è uno dei pochi che vi sono rimasti per esercitare la vostra sovranità.
Per la stessa ragione colgo l'occasione per invitarvi - con forza - a recarvi anche ai tavoli o presso le segreterie comunali per firmare altri tre referendum, quelli sulle leggi elettorali, per la riforma del sistema politico.
Ancora una volta è il referendum il mezzo di cui potete disporre per esigere la riforma della politica e liberarvi dal giogo della partitocrazia.
Per domenica e lunedì prossimi il partito radicale vi invita con convinzione ad andare a votare e a votare SI ai tre referendum .
SI ai due referendum sulla caccia, perché prevalga la tutela dell'ambiente - che è un bene di tutti - sul divertimento incontrollato di pochi, per una regolamentazione severa e rigorosa.
Si al referendum sui pesticidi, non solo in difesa della salute vostra e dei vostri figli, ma anche per una valida ed efficace tutela della agricoltura.