Roma, 5 giugno. Pierluigi Concutelli, già capo militare del disciolto Ordine Nuovo, condannato all'ergastolo per l'uccisione del giudice Occorsio, detenuto nel carcere di Rebibbia, si è iscritto al Partito Radicale. Con la sua, nella giornata di ieri, è giunta al P.R. anche l'iscrizione di Maged el Molky, palestinese, condannato per il sequestro della nave "Achille Lauro", anche lui detenuto nel carcere di Rebibbia.
"L'iscrizione al Partito radicale - ha dichiarato Sergio D'Elia, già appartenente a Prima Linea, oggi consigliere federale del P.R. - alla internazionale federalista e nonviolenta, di Concutelli, Maged el Molky e di molti altri imputati o condannati per fatti di violenza politica, è un segnale di speranza, che viene dall'ergastolo, per la vita del Partito Radicale, ma è anche un monito a quanti, in piena libertà e responsabilità, dimostrano di non sapere o volere assicurare a se stessi, al nostro tempo e alla nostra società il bene e l'opera del Partito radicale. Se nei prossimi giorni, dalle carceri italiane, dai detenuti e dai loro familiari, arrivassero al P.R. mille iscrizioni, avremmo una forza enorme, saremmo un partito (anche) dei detenuti e potremmo organizzarci per affermare i diritti civili e politici delle persone condannate, per conquistare, ad esempio, il diritto di voto ai detenuti".
La campagna iscrizioni è stata lanciata dai detenuti del penale di Rebibbia dove Marco Pannella ha avuto un incontro e dove sono iscritti in più di cinquanta detenuti. I detenuti italiani chiedono al Partito radicale la difesa ad oltranza della Legge Gozzini, soprattutto, dalle proposte di Gava e Vassalli che vogliono introdurre esclusioni dai benefici previsti dalla legge dei condannati per mafia, terrorismo, droga e sequestro di persona. I detenuti chiedono inoltre l'impegno per un indulto quale atto riparatore delle disparità prodotte dall'introduzione del nuovo Codice di procedura penale nei confronti dei condannati col vecchio rito. Gli iscritti al Partito radicale nelle carceri sono poco più di cento, di cui una ventina ex terroristi, tra cui Alberto Franceschini, fondatore delle B.R., Sergio Segio e Nicola Solimano, dirigenti di Prima Linea, Luca Frassineti dei COLP, Rocco Martino di Azione Rivoluzionaria e Livio Lai dei NAR.