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Agora' Agora - 8 giugno 1990
URSS: 76 DEPUTATI DEL SOVIET FIRMANO UN APPELLO PER IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO ALL'OBIEZIONE DI COSCIENZA, PROMOSSO DA ALEXANDER KALININ, MEMBRO DEL SOVIET, DEL PARTITO COMUNISTA DELL'UNIONE SOVIETICA E DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE.

Il presente testo è un Appello al riconoscimento del diritto di rinunzia al servizio militare a partire da considerazioni di coscienza e dell'introduzione di un servizio civile alternativo, avanzato su iniziativa di un gruppo di deputati del Mossoviet di vedute liberal-democratici (democristiani, cadetti, fautori del partito radicale transnazionale). In virtù di vari motivi non è stato possibile leggere l'Appello ad una sessione del Soviet della città di Mosca. Cionondimeno, l'Appello è stato sottoscritto da 76 deputati, ivi compresi i presidenti di una serie di comitati permanenti del Mossoviet, e pertanto porre un limite a questo elenco sarebbe tuttora prematuro.

L'Appello ed i commenti di alcuni dei deputati che l'hanno firmato richiedono un commentario. Innanzittutto, tra i sottoscritti difficilmente si trovano dei pacifisti assoluti, cioè, quelle persone che abiurano categoricamente la violenza come mezzo di autodifesa e che negano la necessità di mantenere in piedi le forze armate. Eppure tutti i deputati-sottoscritti mantengono che i diritti e le libertà fondamentali dell'uomo siano prioritari rispetto ad altre considerazioni ed altri interessi, quali che siano, e vorrebbero vedere nelle forze armate del paese una istituzione democratica di una società democratica. Ora si vede in maniera palese che la democratizzazione della società sovietica è impossibile senza una democratizzazione delle forze armate ed una riforma radicale del sistema che garantisce la sicurezza del paese.

Occorre rilevare che i deputati del Mossoviet che hanno firmato l'Appello considerano il Congresso dei deputai popolari della Federazione Russa come il sommo organo del potere di sovranità, e che esso sia abilitato ad emettere decisioni su qualsivoglia questione. Unica eccezione da segnalare è la posizione del deputato V.A. Khudoleevaja, la quale, pur caldeggiando il diritto di rinunciare al servizio militare, mette in discussione la stessa sovranità della Russia. Alcuni altri deputati, in particolare N.K. Nikolaev, ritengono sia necessario inviare l'Appello sia al Congresso dei Deputati del Popolo della Federazione Russa, sia al Soviet Supremo dell'URSS.

Una serie di deputati ha aggiunto all'Appello un invito a cessare immediatamente la leva nelle truppe ferroviarie e di costruzione, dal momento che "non hanno nessuna attinenza alla difesa". Tale addendum è una risonanza che trae origine dal Comitato delle Madri dei Soldati e testimonia che i deputati vagliano l'opinione delle organizzioni sociali e sono pronti ad intrattenersi con loro.

Sostanzialmente tutti i sottoscritti del Mossoviet vedono il diritto della rinunzia al servizio militare per motivi di coscienza come un essenziale supplemento al diritto alla libertà del pensiero, di coscienza e di religione e al diritto alla libertà di convinzioni e alla libera espressione di questi, mentre il servizio civile alternativo vedono come condizione inderogabile per il passaggio verso un esercito professionale.

Il fatto che al momento di sottoporre l'Appello al Congresso dei deputati della Federazione Russa, esso è stato firmato da 76 deputati del Mossoviet, dimostra la progressiva demilitarizzazione della forma mentis dei cittadini sovietici, dimostra la loro presa di coscienza per quanto riguarda l'interrelazione organica tra il complesso militare-industriale e il sistema amministrativo comandato e dimostra una sempre maggiore criticità da parte della stessa società (per lo meno la parte politicizzata) nei confronti della smoderata quantità di interpellanze emesse dal Comitato di Leva Militare. Tutte queste tendenze riflettono e nel contempo creano uno stimolo perché siano operate trasformazioni di vasto respiro. A meno che questi cambiamenti non divengano oggetto di manovre ostruzionistiche (il che, purtroppo non è da escludere), sarà forse possibile arrivare, in tempi brevi, all'instaurazione di una nuova consapevolezza sociale sul piano qualitativo, che sia basata sull'incondizionato riconoscimento della di

gnità e dei diritti dell'individuo, facendo si che il sistema amministrativo comandato diventi eticamente inaccettabile e repellente.

A. Kalinin

Deputato del Mossoviet e membro del

Partito Comunista dell'Unione Sovietica

e del Partito Radicale Transnazionale

(seguirà il testo dell'appello, ora in corso di traduzione)

 
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