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Agora' Agora - 8 giugno 1990
URSS: IL TESTO DELL'APPELLO PER IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO ALL'OBIEZIONE DI COSCIENZA AL SERVIZIO MILITARE.

- APPELLO-

dei deputati del Consiglio Municipale di Mosca

al Congresso dei Deputati del Popolo della RSFS

Noi, sottoscritti Deputati del Popolo del Consiglio Municipale di Mosca, essendo convinti che la libertà di pensiero, coscienza e religione rappresentano uno dei diritti inalienabili dei diritti dell'uomo,

considerando l'articolo 18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, l'articolo 18 del Patto Internazionale sui diritti civili e politici, che riconoscono il diritto di ogni uomo alla libertà di pensiero, coscienza e religione,

considerando anche una serie di risoluzioni dell'Assemblea Generale dell'ONU e della Commissione del Consiglio Economico e Sociale dell'ONU riguardanti i diritti umani contenenti un appello perché sia allevata la gioventù nello spirito di comprensione reciproca, pace, giustizia e rispetto per tutte le persone e perché sia riconosciuto il diritto di ogni uomo a rinunziare al servizio militare come attuazione legislativa del suo diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione,

tenuto conto che il diritto di rinuncia al servizio militare a partire da considerazioni di coscienza è stato formalmente liquidato nel periodo della vittoria del sistema amministrativo comandato, repressivo e di mentalità antiumana, antidemocratica e militaristica.

asserendo che il riconoscimento del diritto alla rinuncia al servizio militare a partire da considerazioni di coscienza e il rafforzamento di tale diritto nella legislazione nazionale diventerà un passo importante sulla via della democratizzazione della società,

asserendo altresì che il riconoscimento del diritto di rinuncia al servizio militare a partire da considerazioni di coscienza solleciterà il passaggio verso un Esercito professionale, una diminuzione delle Forze Armate dell'URSS ad un livello di sufficienza difensiva, favorendo in maniera indiretta la riduzione degli aggravi monetari nel paese,

prendendo in considerazione il fatto che la leva militare di anno in anno diventa sempre più difficile, andando incontro ad una forte resistenza da parte dei govani che sono stati chiamati sotto le armi,

interpretando la crescente contrapposizione passiva alla chiamata alle forze armate come testimonianza degli irreversibili cambiamenti operati nella consapevolezza sociale man mano che si avvia la democratizzazione e sotto l'influenza del calo di tensione internazionale e l'attenuarsi delle minaccie di un attacco contro l'URSS,

essendo convinti che l'approvazione di una legge sul diritto di rinunciare al servizio militare a partire da considerazioni di coscienza favorirà ulteriormente la distensione e il rinsaldamento dello spirito di fiducia e di collaborazione nelle relazioni internazionali, nonché una riduzione della minaccia dell'origine di una guerra, e che essa rimuoverà alcuni ostacoli politici, psicologici, al livello dei diritti, sulla via della costruzione della casa comune europea, la formazione di un'unica area europea del diritto - in particolare,

ci rivolgiamo al Primo Congresso dei Deputati Popolari della RSFSR

con un appello perché in tempi brevissimi siano elaborati provvedimenti e disposizioni tesi ad effettuare l'esonero dal servizio militare in base alla rinuncia al servizio militare per motivi religiosi ed etici e l'introduzione del servizio civile alternativo per quei giovani che rinunciano al servizio militare per motivi religiosi ed etici,

esprimiamo la speranza che la procedura per l'esonero dal servizio militare non sarà avvilitiva e volta a limitare i diritti e le libertà dei cittadini che rinunciano al servizio militare a partire da considerazioni di coscienza,

sottolineamo che le forme alternative di servizio debbono recare un carattere nonbellico, civile, corrispondere agli interessi della società e non recare carattere punitivo,

affermiamo che il servizio civile alternativo non deve superare per la sua durata quello del servizio militare,

lanciamo un appello onde eliminare qualsivoglia discriminazione contro i cittadini che hanno rifiutato di compiere il servizio militare per considerazioni di coscienza sia durante il periodo alternativo, sia durante quello successivo.

 
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