Peppino Calderisi, Presidente del Gruppo Federalista Europeo, ha inviato al Presidente della Camera la seguente lettera di dimissioni dalla Commissione di vigilanza sulla Rai:
"Signor Presidente,
Le comunico le mie dimissioni dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Le ragioni risiedono nel mancato assolvimento dei compiti e del ruolo che dovrebbero competere alla Commissione. Lo evidenziano, in particolare due questioni.
La prima è la mancata nomina del Consiglio di Amministrazione della Rai, scaduto ormai da otto mesi. Per questa nomina non è neppure mai stata convocata una riunione della Commissione, con patente violazione delle norme di legge vigenti. Il Presidente, su richiesta di alcuni membri, si è assunto la grave responsabilità di rinviare, addirittura sine die, anche la recente riunione prevista per giovedì 7 giugno scorso.
La seconda questione riguarda i referendum del 3 e 4 giugno. La responsabilità che la Commissione si è assunta sono gravissime: la mancata vigilanza sulla Rai i cui telegiornali hanno ignorato e marginalizzato i referendum riducendoli ad un mero fatto di cronaca secondaria anzichè ad un evento istituzionale che coinvolgeva 46 milioni di elettori; la programmazione di un numero ridotto di tribune (e solo a partire dal diciannovesimo giorno prima del voto anzichè dal trentesimo, come previsto dalle norme sulla propaganda elettorale); la mancata previsione di contraddittori tra partecipazione e astensione - vero oggetto dello scontro referendario - consentendo così all'astensionismo di vincere non sul piano di un leale scontro democratico, ma attraverso la "cloroformizzazione" dei temi referendari.
A queste responsabilità, si aggiungono altre più generali inadempienze, innanzitutto la mancata vigilanza su un'informazione sempre più di parte e degradata. L'impotenza della Commissione è gravissima nè, certamente, può trovare alibi o giustificazione alcuna nel fatto di essere l'ultimo anello di un sistema dominato dalle oligarchie di partito. Una giustificazione che sarebbe di offesa alle stesse istituzioni parlamentari."
Per queste ragioni Le rassegno le mie dimissioni dalla Commissione di vigilanza dei servizi radiotelevisivi, dimissioni che sono da considerare irrevocabili anche perchè, rispetto alla situazione denunciata, il compito di membro della Commissione è reso per me molto più difficile dalla necessità di assolvere alle responsabilità che mi gravano in qualità di Presidente di un gruppo parlamentare.
Cordiali saluti
Peppino Calderisi