ALLA CAMERA MOZIONE DC, PSDI, PRI, PARTITO RADICALEDICHIARAZIONE DI GIOVANNI NEGRI
"Non è una mancanza di rispetto per Mandela, nè un'astrazione.
E' una proposta seria ed attuale, contro le facili demagogie. Sono molto lieto che DC, PRI, PSDI E PR chiedano con una mozione il superamento delle sanzioni al Sud Africa.
Avremo finalmente un confronto parlamentare serio sulle grandi questioni della convivenza razziale, della fame e del sottosviluppo, dell'immigrazione, perchè ragionare di Sud Africa vuol dire ragionare di tutto questo".
Con questa dichiarazione Giovanni Negri ha commentato il deposito alla Camera di una mozione (firmata anche da Piccoli, Sarti, Duce - DC - Gunnella e Pellicanò - PRI - Calderisi - PR -) con la quale si impegna il Governo ad "avviare un processo di riduzione e di cancellazione delle sanzioni" nei confronti del governo sudafricano di De Klerk.
"In questa occasione - ha proseguito Giovanni Negri - vorrei contribuire al dibattito sulla questione Sud Africa, ricordando che :
1) Milioni di uomini e donne di colore sono emigrati in Sud Africa per vivere e lavorare. Lo hanno fatto nella consapevolezza che il Sud Africa è il paese africano con il più alto standard di vita anche della popolazione di colore.
2) Il cosiddetto ghetto di Soweto è più civile della periferia di alcune città italiane. Ed è un paradiso a paragone delle bidonvilles di decine di capitali africane, governate da regimi dittatoriali e feroci (con i quali ovviamente il Governo e i partiti italiani felicemente "cooperano"), che condannano i propri sudditi alla fame, al sottosviluppo, all'assoluta negazione di diritti umani e civili.
3) La perestroika sudafricana può in breve tempo dare luogo al primo esempio di società plurietnica effettivamente democratica e sviluppata, tassello indispensabile per lo sviluppo di un continente purtroppo sempre più sprofondato nel sottosviluppo.
4) Le sanzioni non hanno provocato alcun danno all'economia sudafricana, e mettono invece in luce le nuove, clamorose contraddizioni di un paese come l'Italia.
Noi introduciamo le quote sull'immigrazione e il Sud Africa no. Noi "cooperiamo" con i varii Mobutu e Siad Barre, i cui regimi sono denunciati da Amnesty International e i cui oppositori "spariscono".
Noi ignoriamo decine di milioni di morti per fame ogni anno, per i quali non si agita alcun "comitato antiapartheid", mentre un apartheid di fatto cresce nelle nostre città.
Perciò, proprio perchè abbiamo lottato per la liberazione di Mandela, ora diciamo che non è più tempo di sanzioni.
E che i nuovi, drammatici problemi delle nostre società impongono di dire sul Sud Africa qualche verità - Scomoda, ma verità.