L'invito recentemente rivolto dall'On. Scotti a Neppi Modona per il ritiro della sua candidatuta al CSM, è un atto gravissimo con il quale il capogruppo DC chiaramente vuole sovrapporre una manovra partitocratica ad un chiaro indirizzo manifestato dal Parlamento che castigando Neppi Modona ha voluto sconfiggere la linea della "giustizia di lotta", l'emergenzialismo e il corporativismo giudiziario che Neppi Modona rappresenta. La collezione degli articoli di Neppi Modona su Repubblica e su Rinascita negli ultimi anni fanno fede di questa valutazione, delle opinioni di Neppi Modona su questioni sulle quali ha dovuto intervenire il Presidente della Repubblica ed anche sulla nomina del Vice Presidente del CSM.

Mi auguro che Neppi Modona dia più credito alla opinione espressa da deputati e senatori di ogni parte politica che non all'invito di Scotti a ricompattare la spartizione partitocratica con il gesto di "generosità" nei suoi confronti. Mi auguro comunque che in ogni caso, i parlamentari dimostrino di saper essere coerenti a scelte di fondo e assieme a quella di Neppi Modona respingano anche quelle candidature rivelate solo alla vigilia del voto del 20 giugno magari nelle persone di amici e corregionali dei responsabili dei settori giustizia e problemi dello Stato dei vari partiti.

Mi auguro pure che una candidatura emersa dal voto spontaneo ed evidentemente ben motivato e meditato di tanti parlamentari come quella di Giuseppe Di Federico trovi nelle prossime votazioni un consenso più ampio attraverso il quale si esprima anche la reazione e il disappunto per metodi spartitori e lottizzatori effettuati senza alcuna partecipazione sia dei parlamentari che di categorie qualificate ed interessate.

Colgo l'occasione per ringraziare quanti, al difuori di qualsiasi designazione e contro la mia volontà espressa a quanti avevo potuto raggiungere, hanno voluto il 20 giugno mettere il mio nome nella scheda.

Li prego di non insistere e di esprimere altrimenti il vostro dissenso dalle candidature lottizzatorie.