" Craxi continua a bollare i referendum elettorali come antisocialisti.
Ma nel 1986, cinquanta parlamentari del PSI aderirono alla Lega per la Riforma elettorale che aveva come obiettivo il sistema maggioritario ed uninominale, cioè lo stesso, identico obiettivo del referendum del Senato.
Non si capisce pertanto perchè questa riforma del sistema elettorale non era affatto giudicata antisocialista quattro anni fa, e lo sarebbe divenuta oggi.
Per placare lo spirito di persecuzione da cui Craxi sembra essere preso sempre più, è forse utile rileggere la lettera di adesione alla Lega e l'elenco dei parlamentari socialisti che vi aderirono.
Quanto all'ammissibilità dei referendum, Craxi dovrebbe capire che il PSI non è la Corte Costituzionale. E farebbe bene a leggere i pareri non solo di Giuliano Amato ma anche quelli di autorevoli giuristi come l'ex Presidente della Corte Costituzionale Livio Paladin.
Da parte nostra non smettiamo di coltivare la speranza che i socialisti tornino ad essere quelli dell'86 e che aderiscano al referendum anche al fine di esigere il rispetto della testualità del quesito referendario contro ogni ipotesi di utilizzazione strumentale del referendum stesso.
Ci auguriamo infine che Bettino Craxi vada a rileggersi le sue dichiarazioni del 1987 in cui denunciava giustamente il ruolo di scasso della legislatura svolto da De Mita per impedire i referendum sulla giustizia e sul nucleare promossi anche dal PSI. Un'inversione dei ruoli con De Mita sarebbe infatti assurda".