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Agora' Agora - 18 luglio 1990
EMITTENZA TELEVISIVA: "TOGLIERE ALLA RAI-TV TUTTA LA PUBBLICITA' E CONCEDERE AI PRIVATI UNA SOLA RETE". DICHIARAZIONE DI SERGIO STANZANI.

"Quello che nessuno dice con chiarezza, neppure la stampa, è che per quanto riguarda il sistema radiotelevisivo si contrappongono due concezioni tra loro profondamente diverse e contrastanti.

La prima pone nel servizio pubblico della RAI TV l'elemento preminente ed egemone del sistema, con l'emittenza privata ridotta a componente sussidiaria e di contorno.

La seconda concezione distingue la finalità del pubblico da quelle del privato in un sistema articolato che riconosce la funzione del mercato e pone dei vincoli al fine di impedire posizioni di monopolio o di oligopolio nel sistema considerato nel suo insieme.

Il disegno di legge Mammì non è ne carne nè pesce: fotografa la situazione determinatasi in anni di non volontà di intervento da parte delle forze politiche e recepisce la situazione di fatto che vede un duopolio con la contrapposizione Rai Tv - Fininvest.

I sostenitori della prima tesi, la sinistra DC in primo luogo, approfittano oggi di questa situazione per sferrare il loro attacco.

L'abolizione del "tetto" posto alla pubblicità acquisibile dalla Rai Tv vorrebbe dire risolvere il rapporto delle risorse finanziarie complessive (oggi nelle mani del servizio pubblico per il 51%) in termini determinanti e definitivi a favore della Rai Tv.

La sola prospettiva che potrebbe assicurare un sistema equilibrato, esente da situazioni di monopolio o oligopolio (come richiede la Corte Costituzionale) è opposta e deve proporsi di realizzare, entro un periodo di tempo ragionevole, con tappe predeterminate, due obiettivi:

- il servizio pubblico garantito solo dal denaro pubblico;

- il settore privato con limiti rigorosi posti dalla legge al numero di reti o di concessioni in ambito locale (al massimo una rete nazionale ed un circuito per ogni operatore).

Questa linea è sostenuta dai radicali da 10 anni. Certamente può apparire impossibile, ma continuiamo ad essere convinti che sia l'unica linea capace di tutelare l'interesse generale del Paese e le pronunce della Corte Costituzionale.

 
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