Il 17 luglio gli attivisti del Partito Radicale transnazionale
Irina Podlessova, Alexander Pronozin e Nikolaij Kramov hanno preso parte alla discussione sul progetto di legge preparato dai deputati del Parlamento Russo Alexander Reznik, Alexander Domrin e dal deputato del Soviet di Mosca e iscritto al Partito Radicale Alexander Kalinin. Hanno partecipato alla discussione anche i rappresentanti dell'Associazione "la pace civile", del Comitato delle madri dei soldati, dell'Unione "Obratnaja Sviaz" e della Lega di lotta contro il nazionalismo e il razzismo.
I deputati sovietici si sono incontrati anche con Marino Busdachin del consiglio Federale del Partito radicale al fine di concertare una serie di iniziative comuni sui problemi legati all'ecologia, ai diritti umani, alla pena di morte e alla libera circolazione delle idee e delle persone in URSS.
In particolare i radicali si sono espressi contro ogni tipo di discriminazioni nei confronti del servizio civile: la durata del servizio civile non dovrà superare quella del servizio militare.
Kramov, Pronozin e Podlessova hanno sottolineato che va modificata nel progetto la parte riguardante l'autorizzazione
a compiere il servizio civile. Hanno sostenuto che la domanda di autorizzazione sarebbe in contrasto con la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e che la legge dovrebbe prevedere il riconoscimento della semplice Dichiarazione di Obiezione di coscienza.
Alla fine della riunione i radicali hanno proposto di presentare al Soviet Supremo un appello sulla necessità di avere una legge per l'Obiezione di coscienza. Da domani inizia la raccolta delle firme. E' intenzione dei promotori dell'iniziativa consegnare le firme direttamente nelle mani del Presidente Gorbaciov.